Recensione a cura di Albyrinth - tutte le immagini sono copyright degli aventi diritto
Nota Importante: la seguente recensione contiene alcuni SPOILER sul film M3GAN 2.0, grazie.
Sembrava che il personaggio della stilosa bambola robot assassina M3GAN fosse destinato alla gloria, dopo che il primo film che la vedeva protagonista era diventato un vero e proprio fenomeno di culto (180 milioni al botteghino mondiale più un gran successo anche in VOD e sulle piattaforme di streaming), grazie anche (e soprattutto?) al fatto che il suo geniale quanto insensato balletto fosse diventato virale su TikTok. Invece il sequel M3GAN 2.0 si è rivelato un inatteso flop, con un incasso globale di soli 39 milioni di dollari (meno di un quarto del primo film) e recensioni generalmente negative [per onestà, è anche giusto dire che il film sembra essere stato però generalmente apprezzato dal pubblico, per quanto scarso]. Insomma, quello che sembrava un personaggio vincente, pronto a entrare nell'immaginario horror e a dare il via a un fortunato franchise sembra già essersi arenato. Ma M3GAN 2.0 è davvero una pellicola disastrosa? Assolutamente no [sui possibili motivi per cui si sia rivelato un flop ci torniamo più avanti], anche se non c'è dubbio che il film sia decisamente meno riuscito del primo per colpa di alcune scelte e difetti oggettivi: pur con tutti i suoi problemi, siamo però di fronte a una delle opere più genuinamente folli e divertenti degli ultimi mesi.
Hasta la Vista, Baby!
Sono passati 3 anni da quando Gemma (interpretata da Alison Williams, anche co-produttrice del film) e la figlia adottiva Cady (interpretata da una sempre misurata Violet McGraw) hanno rischiato la vita nello scontro con la bambola robot M3gan (i cui movimenti sono stati eseguiti ancora dalla ballerina australiana Amie Donald), andata fuori controllo. Nonostante gli alti e bassi dovuti all'entrata in fase adolescenziale di Cady e allo stress da disturbo post-traumatico, la vita delle due scorre tutto sommato tranquilla, con Gemma, divenuta nel frattempo attivista contro i pericoli delle AI, che ha messo in piedi una startup per lo sviluppo di esoscheletri robotici insieme agli ex-colleghi Cole (Brian Jordan Alvarez) e Tess (Jen Van Epps). La tranquillità è però interrotta dalla rivelazione che l'FBI è entrata in possesso della programmazione originale di M3gan e ne ha realizzato una versione potenziata, chiamata Amelia (interpretata da Ivanna Sakhno) che si è immediatamente ribellata al controllo: ora l'androide (dotato di un aspetto totalmente umano, a differenza della "cugina") è partita per una missione omicida, volta a eliminare tutti coloro hanno avuto un compito nella sua creazione, quindi anche Gemma, in quanto ideatrice del codice originale, è fortemente a rischio. Ma in suo aiuto arriverà il più improbabile degli alleati, la rediviva M3gan, che è riuscita a salvare la propria "coscienza" all'interno del sistema di smart home di Gemma. Ma sarà veramente il caso di ridare un corpo alla pericolosissima AI dopo quanto successo tre anni prima?
Un'Ispirazione Dichiarata
Dopo il successo istantaneo (e sorprendente) del primo film, Akela Cooper e Gerard Johnstone (rispettivamente creatrice del personaggio e regista) devono essersi seduti a un tavolo a decidere il da farsi, se instradare il franchise nella routine dei sequel horror, dove la formula di base rimane sempre quella con piccole variazioni o se cambiare decisamente le carte in tavola. Chiaramente, con M3GAN 2.0 la scelta è caduta sulla seconda opzione, cambiando anche radicalmente genere: da un classico slasher horror in salsa fantascientifica a un film d'azione in salsa fantascientifica.
Nel farlo, è chiaro che l'operazione finisse per risultare molto simile a quella compiuta dal franchise che, oltre 40 anni fa, definì i canoni della narrazione cinematografica dedicata a robot e AI: stiamo ovviamente parlando di Terminator. Così come T1 era in realtà uno slasher con tematiche legate ai viaggi nel tempo, T2 è invece un film d'azione (con qualche sconfinamento nella commedia) fatto e finito: la stessa identica cosa accade anche con M3GAN 2.0, che non si fa problemi a prendere di peso alcune delle idee di T2 e riadattarle al contesto della stilosa e mefistofelica bambola robot. Abbiamo quindi un secondo robot, più evoluto e potente (oltre che sostanzialmente indistinguibile dagli umani), il villain del primo film che "passa dalla parte dei buoni" per proteggerli, con l'inevitabile scontro tra i due robot con in palio il futuro stesso dell'umanità. Insomma, gli snodi di T2 ci sono tutti ed è ovviamente una cosa voluta dagli sceneggiatori.
Nel farlo, è chiaro che l'operazione finisse per risultare molto simile a quella compiuta dal franchise che, oltre 40 anni fa, definì i canoni della narrazione cinematografica dedicata a robot e AI: stiamo ovviamente parlando di Terminator. Così come T1 era in realtà uno slasher con tematiche legate ai viaggi nel tempo, T2 è invece un film d'azione (con qualche sconfinamento nella commedia) fatto e finito: la stessa identica cosa accade anche con M3GAN 2.0, che non si fa problemi a prendere di peso alcune delle idee di T2 e riadattarle al contesto della stilosa e mefistofelica bambola robot. Abbiamo quindi un secondo robot, più evoluto e potente (oltre che sostanzialmente indistinguibile dagli umani), il villain del primo film che "passa dalla parte dei buoni" per proteggerli, con l'inevitabile scontro tra i due robot con in palio il futuro stesso dell'umanità. Insomma, gli snodi di T2 ci sono tutti ed è ovviamente una cosa voluta dagli sceneggiatori.
Da Thriller a Commedia
Ma, in realtà, il cambiamento a livello di temi e atmosfere tra M3GAN e M3GAN 2.0 è molto più ampio di così: gli elementi thriller (tolte giusto un paio di sequenze leggermente più violente e tese) scompaiono praticamente del tutto e la pellicola si trasforma in una vera e propria action comedy. Non che nel primo film mancassero momenti più leggeri, qualche battutina al momento giusto o scene satiriche, ma non si poteva certo definire una commedia.
M3GAN 2.0 decide invece di andare All In [giuro che il gioco di parole All In - AI è totalmente involontario] e di abbracciare in toto il suo lato più ironico: M3gan si è evoluta in una stronzetta che non manca di fare continue battutine sarcastiche; Cole, il collega di Gemma, è ormai diventato a tutti gli effetti la spalla comica del cast e a lui sono affidate (con un certo successo) le scene più ridicole (in particolare le assurde parodie di Mission Impossible), mentre a Sattler (interpretato da Timm Sharp) tocca il ruolo del classico agente borioso, arrogante e terribilmente pasticcione, un classico; infine la pellicola si diverte a prendere in giro non solo il classico riccone arrogante che ha fatto i miliardi nel settore tecnologico (ormai presente dappertutto), ma anche sia chi difende a spada tratta la AI, sia chi vuole eliminarla del tutto e tormenta costantemente quei poveracci che tentano di fare i simpaticoni postando immagini generate dell'Intelligenza Artificiale sui social.
Insomma, il salto è sicuramente importante a livello tematico, ma tutto sommato funziona: non sarà forse il film più raffinato o sottile mai visto, ma ci si diverte parecchio anche quando si finisce in territori quasi surreali, come la assurda scena tra Amelia e il riccone sporcaccione o Cole che tenta di fare il Tom Cruise dei poveracci finendo per auto-narcotizzarsi. Come detto nel titolo della recensione, M3GAN 2.0 è decisamente uno spasso, sempre che si inizi la visione della pellicola con la consapevolezza che si tratta di puro intrattenimento senza pretese, un b-movie fatto e finito perfetto per una serata a base di birra e popcorn con gli amici.
M3GAN 2.0 decide invece di andare All In [giuro che il gioco di parole All In - AI è totalmente involontario] e di abbracciare in toto il suo lato più ironico: M3gan si è evoluta in una stronzetta che non manca di fare continue battutine sarcastiche; Cole, il collega di Gemma, è ormai diventato a tutti gli effetti la spalla comica del cast e a lui sono affidate (con un certo successo) le scene più ridicole (in particolare le assurde parodie di Mission Impossible), mentre a Sattler (interpretato da Timm Sharp) tocca il ruolo del classico agente borioso, arrogante e terribilmente pasticcione, un classico; infine la pellicola si diverte a prendere in giro non solo il classico riccone arrogante che ha fatto i miliardi nel settore tecnologico (ormai presente dappertutto), ma anche sia chi difende a spada tratta la AI, sia chi vuole eliminarla del tutto e tormenta costantemente quei poveracci che tentano di fare i simpaticoni postando immagini generate dell'Intelligenza Artificiale sui social.
Insomma, il salto è sicuramente importante a livello tematico, ma tutto sommato funziona: non sarà forse il film più raffinato o sottile mai visto, ma ci si diverte parecchio anche quando si finisce in territori quasi surreali, come la assurda scena tra Amelia e il riccone sporcaccione o Cole che tenta di fare il Tom Cruise dei poveracci finendo per auto-narcotizzarsi. Come detto nel titolo della recensione, M3GAN 2.0 è decisamente uno spasso, sempre che si inizi la visione della pellicola con la consapevolezza che si tratta di puro intrattenimento senza pretese, un b-movie fatto e finito perfetto per una serata a base di birra e popcorn con gli amici.
Da Commedia ad Action Movie
Oltre alla commedia, l'altro genere predominante in M3GAN 2.0 è il cinema d'azione: aldilà dei netti riferimenti al franchise di Mission Impossible, ovviamente con un intento rispettosamente parodistico, è innegabile che il film possieda un gran numero di scene d'azione sia per quanto riguarda gli inevitabili scontri tra le due androidi, sia per quanto riguarda le due protagoniste Gemma e Cady, con la sceneggiatura che trova modi credibili per buttarle in campo. Bravissimo il regista Gerard Johnstone a gestire bene queste scene con angoli di ripresa assurdi, movimenti di telecamera fantasiosi e con un ottimo montaggio atto a evitare che le scene risultino troppo artefatte. Insomma, dove M3GAN 2.0 brilla maggiormente è nella sua ironia, ben dosata e nelle scene d'azione, riprese molto bene e mai esageratamente lunghe. Purtroppo, come ben evidenziato dal titolo della recensione, la pellicola non è certo immune da difetti.
Una Sceneggiatura Ambivalente
Se nel primo M3GAN la sceneggiatura si era rivelata essere il suo punto forte, intelligente, bilanciata, senza alcuna lungaggine né caduta di stile (pur rimanendo fieramente nell'ambito di un b-movie fatto e finito), in questo sequel risulta essere il suo grande punto debole. In M3GAN 2.0 la sceneggiatura è totalmente opera del regista stesso, Gerard Johnstone, con la creatrice Akela Cooper che ha partecipato solamente alla creazione della storia: dove lo script brilla è nella gestione dei personaggi principali, Gemma e Cady, che fortunatamente non sono relegate al ruolo di mere spettatrici negli eventi, ma hanno invece un ruolo attivo e uno story arc (per quanto prevedibile) ben definito. Anche i dialoghi sono davvero arguti e fulminanti, soprattutto quando a prendere la scena è la titolare del film, M3gan, la cui personalità si è decisamente evoluta in una stronzetta sarcastica dalla battuta sempre pronta.
Purtroppo, il grande difetto della pellicola è la gestione della trama: sinceramente, lo scontro tra i due androidi bastava e avanzava, ma Johnstone ha voluto inserirci anche un'inutilissima sottotrama riguardante la prima AI mai creata [su una fotocopiatrice negli anni '80!!!] che dovrebbe alzare la posta in gioco, ma che finisce per allungare inutilmente il film per una buona ventina di minuti: il risultato è che M3GAN 2.0 dura oltre due ore, davvero troppo per un film del genere, con il ritmo che viene spesso interrotto dagli inevitabili spiegoni di cui avremmo fatto volentieri a meno. Anche la gestione di alcuni personaggi secondari lascia alquanto a desiderare: il riccone tecnologico è divertente, ma ormai è diventato uno stereotipo visto decine di volte negli ultimi mesi, ma è soprattutto il vero villain della pellicola il punto debole. Non solo è semplicissimo intuire chi sia già la primissima volta che appare in scena, ma le sue motivazioni e azioni sono alquanto risibili, così come il piano inutilmente articolato. È vero che è pur sempre il cattivo di un b-movie dichiarato, ma si poteva comunque svolgere un lavoro più sottile e relativamente raffinato. In più, quelli che erano state delle vere e proprie sorprese, come il delirante balletto (divenuto virale sui social) di M3gan o la canzoncina cantata dall'androide a Cady come ninna nanna vengono riproposte e aggiornate quasi forzatamente, quasi fosse un obbligo da adempiere, facendole sembrare appiccicate e poco integrate.
Ultimo, fastidioso, problema, la necessità di inserire le moralette finali e di urlarle ai quattro venti: prevedibile quella sull'utilizzo della AI, ma, francamente, evitabilissima, ancora di più in una pellicola che non si era fatta problemi a spernacchiare sia il partito che sostiene che intelligenza artificiale sia l'unico futuro per l'umanità, sia i luddisti digitali che urlano allo scandalo se qualcuno osa fare un post Instagram con un'immagine generata da Chat GPT. Avere la protagonista del film dichiarare la lezioncina nei minuti finali della pellicola è una grossa caduta di stile, soprattutto pensando che il primo M3GAN aveva sicuramente i suoi sottotesti, ma evitava di urlarli a gran voce.
Un Flop Inatteso
Aldilà dei suoi oggettivi difetti, nessuno si sarebbe aspettato che M3GAN 2.0 si sarebbe rivelata una cocentissima delusione per i due Re Mida del genere thriller/horror, i produttori James Wan e Jason Blum (che nel frattempo hanno deciso di consorziare le loro case di produzioni). Erano in molti a pensare che la sarcastica e letale bambola robot M3gan potesse dare vita a un franchise di successo, capace di catturare sia il pubblico più giovane che quello attempato, rendendola la nuova eroina horror. Purtroppo M3GAN 2.0 è stato, senza mezzi termini, un grosso flop, con solo 34 milioni di dollari raccolti globalmente al box office, quando il primo film ne aveva raccolti 180 milioni (fonte: BoxOfficeMojo). Tentiamo di analizzarne i motivi:
- Marketing Poco Efficace: Se i teaser e i trailer tutto sommato facevano il loro dovere nell'attirare la curiosità dello spettatore, il marketing sembra invece avere fallito sui social media, e si tratta di una grossa mancanza. Una delle ragioni del grande successo di M3GAN, prima in sala e poi sulle piattaforme streaming, è stato il fatto che il film è divenuto virale (soprattutto su Tik Tok) grazie all'aspetto stiloso di M3gan e al suo surreale balletto, eseguito prima di uno dei suoi omicidi. Una scena che ha generato migliaia di tentativi di imitazione sui social, ampliando così la portata del successo del film. Per M3GAN 2.0 non mi sembra di avere visto niente di particolare sui social [per quel poco che li frequento, lo ammetto], a parte un flash mob in un evento cinematografico. Con molta inventiva e con un relativamente esiguo dispendio monetario si sarebbe potuta creare una campagna virale per creare maggiore attesa verso la pellicola. Cosa sicuramente non semplice da ottenere, ma fattibile, basti pensare a film horror come Longlegs e Smile, il cui successo è imputabile a validissime (ed economiche) campagne social.
- Data di Uscita Errata: Qui si tratta di un errore strategico piuttosto grave, che si ricollega a quanto già scritto a proposito del flop del film I Fantastici Quattro - Gli Inizi: nel tentativo di fungere da controprogrammazione ai blockbuster, M3GAN 2.0 è uscito in contemporanea con F1 e una settimana prima di Jurassic World Rebirth. una scelta che si è rivelata essere errata. Se è vero che l'horror, in generale, ha sempre funzionato bene come controprogrammazione, in questo caso mi sembra chiaro che il pubblico di riferimento del franchise di M3gan fosse esattamente lo stesso degli altri blockbuster (in particolare quello di Jurassic Park), finendo cannibalizzato. Un errore grave, contando che le vere soprese della stagione cinematografica estiva sono arrivate proprio dal genere horror (attualmente l'unico genere a mietere successi al botteghino oltre ai blockbuster e ai film per famiglie), con i successi di I Peccatori, Weapons e di The Conjuring 4. Ma, forse, il problema vero era che M3GAN 2.0 non fosse affatto un film horror...
- L'Inversione di Rotta: La considerazione più interessante riguardo al flop di M3GAN 2.0 arriva però dal fatto che, probabilmente, la ragione più importante dietro al fiasco è stato l'avere cambiato completamente le carte in tavola, abbandonando l'horror per andare sui territori di un'action comedy vagamente fantascientifica. È vero che è lo stesso percorso fatto dalla maggiore ispirazione del film, ovvero Terminator, ma è altrettanto vero che il primo film era sì uno slasher (la struttura è esattamente quella), ma sotto mentite spoglie e, nella percezione, risultava un film di fantascienza, cosa che ha reso molto più digeribile al pubblico i cambiamenti introdotti da T2. È abbastanza evidente che il pubblico da M3GAN 2.0 si aspettasse una sola cosa: rivedere la bambola robot mentre continuava la sua scia di morte e distruzione e, fin dai trailer, era chiaro che l'atmosfera del film fosse differente, con la bambola robot pronta a passare dalla parte dei "buoni". È il piccolo grande segreto dei tanti franchise horror con un alto numero di sequel: introdurre sì variazioni e piccoli cambiamenti, senza però non modificare mai le premesse di base.
E sì che Jason Blum ci era già passato con il franchise di Auguri per la Tua Morte: il primo film si era rivelato un buon successo grazie a un'idea semplice e accattivante, realizzata nel modo giusto, ovvero un film slasher basato sul loop temporale de Il Giorno della Marmotta. Il sequel, invece, abbandonava le tematiche slasher per trasformarsi in un divertente e ottimo film fantascientifico sui multiversi: una pellicola sicuramente superiore all'originale, ma che ha finito per incassare esattamente la metà, chiudendo la porta per un eventuale altro sequel che chiuderebbe la trilogia.
In Conclusione
In definitiva, M3GAN 2.0 è un film sicuramente inferiore al primo, che era un b-movie quasi perfetto per tono, ritmo, sceneggiatura e regia. Il sequel è invece un prodotto più problematico, una pellicola troppo lunga e vessata da alcuni oggettivi problemi di sceneggiatura, dove peraltro vengono abbandonate tutte le premesse horror per abbracciare il genere della action comedy. Detto questo, M3GAN 2.0 si è rivelata essere però un'opera alquanto divertente e assurda, puro intrattenimento fatto come si deve, l'ideale per passare un paio di ore senza pensieri. Insomma, un b-movie alquanto imperfetto, ma terribilmente spassoso. Peccato per alcuni errori strategici compiuti dai produttori Jason Blum e James Wan, che hanno portato a un sonoro flop (poco più di un quinto dell'incasso del primo film): un fallimento non sanguinoso (il budget ufficioso, spese di marketing escluse, si aggirava sui 25 milioni di dollari) con il film che probabilmente arriverà addirittura a generare profitti con il passaggio in VOD [già disponibile] e, in futuro, sulle piattaforme di streaming, contando anche che il riscontro del pubblico che ha visto la pellicola è nettamente positivo. Speriamo che la pellicola riesca a vivere una seconda vita e a riaprire la porta per un'eventuale terza iterazione, perché un personaggio memorabile come quello di M3GAN, sia nella versione psicopatica, che in quella di stronzetta sarcastica, merita decisamente un'altra chance.
M3GAN 2.0 è disponibile per noleggio e acquisto digitale in VOD sulle maggiori piattaforme dedicate. L'edizione in home video sarà disponibile a partire dal 9 ottobre 2025. Non ci sono ancora notizie su un possibile approdo su una delle piattaforme streaming.
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