Recensione a cura di Pietro H.P.L. - tutte le immagini sono copyright degli aventi diritto.
Questo articolo è una recensione del nuovo numero 1 di Batman by Matt Fraction & Jorge Jimènez appena pubblicato da DC Comics e, naturalmente, contiene SPOILER! Grazie.
Gran brutto destino quello di Waylon Jones.
No, non per essere diventato Killer Croc! Più che altro, per essere da decenni il sacco da boxe preferito di Batman.
Se per gli altri villains del pipistrellone si può sperare in una variazione di trama più o meno creativa, ogni volta che Croc appare in scena (più o meno croccodillesco nell’aspetto, a seconda del disegnatore di turno) una cosa è certa: sono botte.
Jean Paul Valley, appena diventato il Cavaliere in armatura, “si fece le ossa” spezzandogli entrambi le braccia. L’overture di “Hush”, tanto cinematica, vede Croc trasformato in un Demonita perché - hey è Jim Lee! E anche lì sono cazzotti.
In “Broken City” di Azzarello e Risso, Waylon ci appare in versione rapper-pappone con tanto di denti d’oro che Batman sadicamente si diverte a rompergli. Due volte. Perché - hey è Azzarello!
Nel run di Tom King, mentre Bruce Wayne è occupato a fare Henry Fonda in "La Parola ai Giurati", Dick Grayson passa una tranquilla nottata… menando Croc. È un rito, come l’aperitivo.
Ma ecco che il veterano Matt Fraction, insieme al bravo e figaccione Jorge Jiménez, rilancia Batman con un nuovo numero 1, una nuova estetica “solare” e, soprattutto, un nuovo approccio.
Approccio che per molti versi non posso non apprezzare: ritorna finalmente il Batman intelligente, il Batman pensante, quello con il cervello acceso e che non si limita a reagire digrignando i denti e mollando cazzotti. (E c'è pure una sexy dottoressa degna di Bob Haney!)
Eh sì, perché in questa storia i cazzotti sono straordinariamente assenti: Batman affronta un Killer Croc in versione “gigante bambino buono”, più simile ad Elephant Man che al Mostro della Laguna Nera, e lo affronta levandosi letteralmente la maschera, mettendosi sul suo stesso piano. Parlando. Empatia.
Nella lunga storia editoriale di Batman non è una novità assoluta. Ma vale la pena fare due conti: se sommiamo il “Batman kills” dei film di Zack Snyder, il Batman horror-survivalista di Scott Snyder, il Batman autistico-sociopatico di Tom King e il Batman che precipita dalla Luna con le mutande in testa di Chip Zdarsky, (senza contare anche le incursioni pseudo-autoriali di un Ram V) parliamo più o meno degli ultimi quattordici anni di vita del pipistrellone; quattordici anni di approccio ancora e sempre post-Cavaliere Oscuro, con un Batman odioso, incazzato, ossessionato e spesso e volentieri pure fesso, che si fa mettere nel sacco dal primo che passa.
Credo sia giusto collocare questo “nuovo” Batman nello zeitgeist di questo 2025, soprattutto nella scia del film “Superman” di James Gunn, a sua volta caratterizzato da un protagonista umile ed empatico (in questo senso, fedele al principale fumetto di riferimento, ovvero “All Star Superman” di Grant Morrison & Frank Quitely) e in un periodo storico in cui il mondo occidentale, dopo oltre 60 anni di “pace” più o meno percepita, si risveglia con scenari di guerra che non ha gli strumenti per interpretare. E allora cerca conforto, cerca una figura forte sì ma “buona”.
In questo senso, un Batman padrone delle proprie emozioni (qualcuno lo ha già definito “Batman Peace and Love”) può rappresentare una boccata d’aria quanto mai benvenuta, soprattutto per dei giovani lettori.
È un albo che, come va di moda dire adesso, “ha il cuore” o forse, trattandosi di Fraction, il sufficiente mestiere. Ma va benissimo così: da Gardner Fox a Robert Kanigher, da Steve Englehart a Doug Moench, Batman è roba da mestieranti, non da poeti diplomati.
Purtroppo l’albo in sè non è privo di punti critici, soprattutto a livello di world-building, anche se molti dettagli sono avanzi lasciati da Zdarsky.
Jim Gordon è agente di pattuglia. Ma quanti ha? 60? 80? Era andato in pensione il poveraccio! E poi era diventato Batman insieme ad un Evangelion travestito da coniglio! E adesso è di nuovo sulle strade? Non c’è giustizia per il grande Jim!
Vandal Savage, una specie di Sandokan che Bruce Wayne prende a cazzotti fin dall’età della pietra, letteralmente (leggere per credere il primo capito de "Il Ritorno di Bruce Wayne" di Grant Morrison), è il Commissario di Polizia di Gotham ed è vestito come un narcos. Sotto il suo comando, Batman è tornato ad essere un vigilante ricercato e odiato dai poliziotti. Ma era lo stesso quando il Sindaco di Gotham era Steve Jobs, nel run di James Tynion IV. Abbastanza prevedibile come andrà a finire.
Batman non vive più a Wayne Manor perché non può più essere un miliardario facente parte dell’1%, così adesso vive a Pennyworth Manor, sempre un villone ma più borghese, “alla portata”, e la Batcaverna è un garage con le scaffalature dell’Ikea. Mi sa che dovremo farcene una ragione…
La cosa che mi è piaciuta meno di tutte è l’ologramma di Alfred programmato con la IA. Forse ispirato a Laurie Anderson che ha confessato di avere un chatbot programmato per rispondere come Lou Reed. Ma in ogni caso l’ho trovato orrendo, al limite del feticcio. Non c’è ragione alcuna per cui Alfred Pennyworth non possa tornare in carne ed ossa, se non che Scott Snyder o qualcuno “nei piani alti” non vuole. Però finora tutte le pezze sono risultate peggio del buco. Questa peggio di tutte.
In buona sostanza, siamo davanti ad un inizio promettente, ancora fragile e purtroppo condizionato da scelte precedenti, sulle quali probabilmente Fraction dovrà lavorare parecchio per trovare una risoluzione soddisfacente. Per ora, posso dire che in questo Batman si può avere fiducia. È già molto.
NOTA STORICA: Precedente illustre di questa storia, sempre con protagonista Killer Croc, sono i numeri 521-522 del run di Doug Moench e Kelley Jones in cui Batman affida il fuggiasco Croc alle amorevoli cure di… Swamp Thing! Anche lì il nostro prese una decisione combattuta, ma fu aiutato in questo da una generosa ingestione di funghetti...
Batman #1, pubblicato ovviamente da Dc Comics, è disponibile in versione digitale sulle maggiori piattaforme di ebook. L'albetto sarà tradotto e pubblicato in tempi relativamente brevi da Panini Comics, probabilmente come albetto da 32 pagine in edicola per poi essere successivamente raccolto in volume.
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