Recensione a cura di Albyrinth
Nota Importante: Questo articolo contiene alcuni SPOILER minori riguardanti la serie coreana Newtopia. Grazie.
Una miniserie coreana a tema "apocalisse zombi", descritta come una commedia
romantica horror e con protagonista Kim Ji-soo, meglio nota come
Jisoo - cantante nel più popolare gruppo K-Pop al femminile, le
Blackpink - alle prese con uno dei primi ruoli da attrice: le
premesse, insomma, non erano delle migliori e il timore di trovarsi di fronte
a un prodotto leggerino, recitato male e con venature horror edulcorate, era
forte. Fortunatamente, a conti fatti, Newtopia (trasmessa in esclusiva
da
Prime Video) si è invece rivelata essere una vera sorpresa, una miniserie coinvolgente,
molto divertente, ottimamente sceneggiata e soprattutto...con tanto tanto
sangue!
Zombi a Seul!
Lee Jae-yoon (interpretato da Park Jeong-min, visto recentemente nell'interessante The 8 Show su Netflix) e Kang Young-ju (interpretata da Jisoo) sono una coppia felice. Purtroppo, dopo la laurea, le loro strade sono forzatamente costrette a dividersi: lei entra per la prima volta nel mondo del lavoro, mentre lui deve partire per il servizio militare obbligatorio [nonostante non sia decisamente portato per la vita da soldato al pari del suo compare Ra In-ho], finendo assegnato a una base alquanto peculiare, situata all'ultimo piano del palazzo più alto di Seul (occupato da un albergo di lusso) in quanto avamposto ultra-segreto per la difesa contraerea. Nonostante la vicinanza "geografica", la separazione forzata ha effetti deleteri sulla coppia, con litigi sempre più frequenti dovuti alla gelosia di Lee Jae-yoon, fino ad arrivare a una vera e propria rottura (la classica "pausa di riflessione"). Proprio allora, però, si scatena una vera e propria apocalisse zombi tra le strade di Seul: Kang Young-ju tenterà di raggiungere la torre dove Lee Jae-yoon sta facendo il servizio militare dovendo evitare non solo i morti viventi, ma anche i pericoli derivanti dalla popolazione in preda al panico. Dal canto suo, Lee Jae-yoon dovrà invece riuscire a uscire dalla torre, una missione quasi impossibile visto che l'hotel è infestato da centinaia di zombi affamati.Zombies Zombies Everywhere!
Non c'è dubbio che gli zombi (sia nella versione morti viventi che nella
versione viventi infettati) sia uno dei sotto-generi più popolari e
sfruttati nel mondo dell'horror, secondo solo a quello dei vampiri.
D'altronde, sin dall'immortale La Notte dei Morti Viventi di
George A. Romero, non esistono altre creature capaci di generare
terrore puro e, al contempo, essere messaggeri di potenti sottotesti
politici e sociali. Dopo i primi 3 film di Romero e i tanti
epigoni più o meno riusciti negli anni '70 e '80, il genere ha ritrovato
popolarità e vitalità [scusate il gioco di parole] al cinema (28 giorni Dopo, Rec e Army of the Dead tra gli esempi più illustri,
senza dimenticare l'ottimo Train to Busan per rimanere in Corea),
in televisione (impossibile non citare l'epopea di
The Walking Dead e i suoi molteplici spin-off) e, ancora prima,
nel mondo dei videogiochi, con le saghe dedicate a Resident Evil,
Left 4 Dead, Dead Rising e, ovviamente, al celeberrimo
The Last of Us.
Il sotto-genere degli zombi è talmente versatile da essersi prestato incredibilmente bene anche alla commedia, e gli esempi più illustri sono Shaun of the Dead di Edgar Wright e l'avventura apocalittica on the road Zombieland, diretto da Ruben Fleischer. Proprio il gioiellino Shaun of the Dead [utilizzo il titolo originale perché trovo il titolo italiano L'Alba dei Morti Dementi una delle peggiori traduzioni-reinvenzioni di titoli mai fatte] è decisamente la maggiore ispirazione di Newtopia, sia per quanto riguarda la struttura (sostanzialmente, di base, un horror sanguinoso e alquanto violento sul quale si innestano stilemi tipici da commedia) che la trama stessa (il protagonista, imbranato e un po' cialtrone, deve ricongiungersi con al sua ex-ragazza, con cui si è appena mollato, con l'aiuto di un amico ancora più imbranato di lui). Insomma, in una scena così inflazionata e con ispirazioni chiare e praticamente dichiarate (oltre a Shaun of the Dead c'è anche un clamoroso omaggio a Evil Dead, ma ne parleremo più avanti) Newtopia ha veramente qualcosa da dire allo spettatore? Nonostante non ci si possa certo aspettare la raffinatezza delle battute e della critica sociale presente in Shaun of the Dead, posso dire che la serie coreana centra perfettamente il bersaglio con una serie che riesce ad essere soddisfacente sotto tutti i punti di vista amalgamando bene tutti i propri ingredienti: le parti comiche sono generalmente divertenti e con qualche colpo di genio, quelle horror estremamente violente e splatter e, infine, funziona bene anche la parte più squisitamente romantica (genere che in Corea del Sud sanno maneggiare benissimo).
Il sotto-genere degli zombi è talmente versatile da essersi prestato incredibilmente bene anche alla commedia, e gli esempi più illustri sono Shaun of the Dead di Edgar Wright e l'avventura apocalittica on the road Zombieland, diretto da Ruben Fleischer. Proprio il gioiellino Shaun of the Dead [utilizzo il titolo originale perché trovo il titolo italiano L'Alba dei Morti Dementi una delle peggiori traduzioni-reinvenzioni di titoli mai fatte] è decisamente la maggiore ispirazione di Newtopia, sia per quanto riguarda la struttura (sostanzialmente, di base, un horror sanguinoso e alquanto violento sul quale si innestano stilemi tipici da commedia) che la trama stessa (il protagonista, imbranato e un po' cialtrone, deve ricongiungersi con al sua ex-ragazza, con cui si è appena mollato, con l'aiuto di un amico ancora più imbranato di lui). Insomma, in una scena così inflazionata e con ispirazioni chiare e praticamente dichiarate (oltre a Shaun of the Dead c'è anche un clamoroso omaggio a Evil Dead, ma ne parleremo più avanti) Newtopia ha veramente qualcosa da dire allo spettatore? Nonostante non ci si possa certo aspettare la raffinatezza delle battute e della critica sociale presente in Shaun of the Dead, posso dire che la serie coreana centra perfettamente il bersaglio con una serie che riesce ad essere soddisfacente sotto tutti i punti di vista amalgamando bene tutti i propri ingredienti: le parti comiche sono generalmente divertenti e con qualche colpo di genio, quelle horror estremamente violente e splatter e, infine, funziona bene anche la parte più squisitamente romantica (genere che in Corea del Sud sanno maneggiare benissimo).
Una Serie Horror Rigorosa e Molto Splatter
Il primo livello in cui Newtopia funziona molto bene è quello squisitamente horror: in un prodotto descritto primariamente come commedia romantica era lecito attendersi che la parte riservata all'apocalisse zombi potesse essere solo un buon pretesto, con magari una visione edulcorata dei morti viventi e una violenza che avviene fuori schermo. Invece, appena l'infezione inizia a espandersi, risulta chiaro che Newtopia non intende risparmiare nulla allo spettatore: bulbi oculari che volano, arti amputati, fiumi di sangue che si riversano per le strade, teste che esplodono e persone squartate dalla furia degli zombi. Insomma, siamo in pieno territorio gore spinto, con alcune scene che rivaleggiano in violenza con quelle di classici quali Evil Dead e Bad Taste, decisamente qualcosa di sorprendente, ancora di più in una serie tv pensata per un pubblico generalista. Menzione d'onore per l'ottimo lavoro a livello di trucco, dove ognuno degli zombi è caratterizzato in modo differente, che sia per la mancanza di uno o più arti o per ferite particolari, e risultano sempre minacciosi e giustamente inquietanti [per la cronaca, nella serie, i morti viventi sono della modalità "corridori", anche se non atletici come nel remake de L'alba dei Morti Viventi di Zack Snyder]. Altro elemento alquanto sorprendente è l'alto tasso di cinismo: in più di un punto, sono rimasto stupito della cattiveria degli sceneggiatori, come nel caso di alcune morti di comprimari o di personaggi con cui empatizzare, o nel cattivissimo gruppo di sopravvissuti che decapitano le persone ancora vive; scelte che difficilmente avremmo visto in una serie occidentale, che rendono Newtopia un prodotto ancora più coraggioso e imprevedibile.L'unico vero appunto che mi sento di fare alla parte horror della serie è l'abuso della CGI nelle scene più splatter: è chiaro che ricorrere al computer per realizzare le scene dove teste vengono disintegrate dal seghe elettriche è molto più semplice, pratico e rispettoso per gli attori, ma, contando anche che la qualità degli effetti speciali è uno dei difetti di Newtopia, si percepisce chiaramente la mancanza di quella materialità e concretezza dei classici del genere.
Una Serie Divertente, Ma Non Stupida
Posto che la percezione dell'umorismo è qualcosa di molto personale, devo
ammettere di avere trovato Newtopia una serie generalmente
divertente, con alcuni highlight (ne parleremo nel prossimo paragrafo). La
scelta di optare per situazioni tipicamente slapstick
[anzi, citando il buon Sam Raimi che coniò il termine per
Evil Dead 2, splatstick], senza però forzare troppo la mano sul demenziale, è alquanto vincente ed
evita la trappola dell'umorismo stupido e imbarazzante, dimostrando di
riuscire a seguire ben il canovaccio del già citato Shaun of the Dead.
Così Newtopia presenta una serie di trovate riuscite, cito ad esempio
il direttore dell'hotel che scopre di riuscire a passare inosservato tra gli
zombi, il ragazzino senza patente che si ritrova a guidare un Hummer in un
angusto parcheggio sotterraneo o un utilizzo alquanto creativo dei tipici
costumoni da mascotte kawaii.
Per contro, non tutto funziona sempre: la gestione del personaggio di Ra In-ho (interpretato da Im Seong-ja) non è impeccabile e il suo costante urlare il proprio nome e il proprio grado con voce acuta finisce per annoiare un po'; in più la buona idea del cambio di voce e personalità (da personaggio imbranato e pauroso a risoluto e autorevole) in alcune scene non è sfruttata a dovere e finisce un po' nel nulla. Così come ho trovato abbastanza insulsi alcuni comprimari: in particolare il capo di Kang Young-ju, classico stereotipo del personaggio ricco, stupido, antipatico ed egoista e l'insopportabile cuoco italo-americano Paolo, probabilmente pensato per fare ridere il pubblico orientale (e non c'è nulla di male), ma le cui idiosincrasie risultano meno divertenti per un pubblico occidentale.
Per contro, non tutto funziona sempre: la gestione del personaggio di Ra In-ho (interpretato da Im Seong-ja) non è impeccabile e il suo costante urlare il proprio nome e il proprio grado con voce acuta finisce per annoiare un po'; in più la buona idea del cambio di voce e personalità (da personaggio imbranato e pauroso a risoluto e autorevole) in alcune scene non è sfruttata a dovere e finisce un po' nel nulla. Così come ho trovato abbastanza insulsi alcuni comprimari: in particolare il capo di Kang Young-ju, classico stereotipo del personaggio ricco, stupido, antipatico ed egoista e l'insopportabile cuoco italo-americano Paolo, probabilmente pensato per fare ridere il pubblico orientale (e non c'è nulla di male), ma le cui idiosincrasie risultano meno divertenti per un pubblico occidentale.
Come Sfruttare al Meglio una Idol
Ma il miglior lavoro viene fatto con la star della serie, la idol
K-pop Jisoo: ben conoscendo il suo status e i suoi limiti
attoriali, gli sceneggiatori Han Jin-won (co-scrittore del celeberrimo
e bellissimo Parasite, tra l'altro) e Ji Ho-jin le hanno
riservato alcune delle scene più splatter e violente in assoluto. Quando,
all'inizio dell'invasione zombi, l'attrice si ritrova un bulbo oculare
appiccicato in faccia, già si capisce che aria tiri: ma il top lo raggiunge
nello spettacolare episodio 6 dove, con grande soddisfazione, imbraccia la
sega elettrica e si trasforma in una novella Ash Williams decapitando e
squartando decine di zombi in quello che è un omaggio riuscitissimo (e
francamente inatteso) alla saga di Evil Dead. Insomma, è chiaro che gli
sceneggiatori, sapendo di non avere un'attrice troppo dotata (ma immensamente
popolare) da gestire, abbiano giocato su questa contraddizione, evitandole un
ruolo da eroina dura e pura e gestendo con tanta ironia le sue scene senza
risparmiarle nulla, compresa una lunga scena completamente ubriaca (peraltro
totalmente giustificata dalla trama) e la scena più ridicola in assoluto della
serie, quella dove, inguainata in una minigonna bianca, si ritrova a correre
in modo molto stupido mentre viene inseguita da orde di zombi affamati. Un
ottimo lavoro di sceneggiatura, che ha trasformato un punto debole della serie
in un vero e proprio punto di forza, riuscendo nel frattempo a valorizzare la
propria star (cosa peraltro rimarcata dall'esilarante "death count" presente
prima dei tioli di coda).
Una Commedia Romantica Ben Fatta
In mezzo a un marasma di sangue, violenza e risate, era facile che la parte
più prettamente romantica della serie potesse finire per risultare quasi un
corpo estraneo alla narrazione. Fortunatamente non è affatto così: se è ben
noto che le produzioni coreane sappiano maneggiare le storie di stampo
sentimentale come pochi altri al mondo, era molto più difficile inserire la
sottotrama riguardante la relazione dei due protagonisti Lee Jae-yoon e
Kang Young-ju senza risultare forzata. Invece, complice un flashback piazzato
in un momento perfetto della narrazione, scopriamo come è nata e come si è
evoluta la loro storia d'amore: certo, non si tratta di nulla di lontanamente
innovativo (a lei, la più bella della classe universitaria, piace lui, che
però non ha alcun interesse per la ragazza. Fino a che i due si ritrovano
casualmente a lavorare nella stessa gelateria), ma la scena è francamente
deliziosa e riesce a creare la giusta empatia nello spettatore, necessaria a
coinvolgerlo maggiormente nella narrazione, spengendolo a fare il tifo perché
i due si possano riunire nel finale.
Una Sceneggiatura e una Regia Solida
Ma, più in generale, è davvero eccellente il lavoro svolto dagli Han Jin-won e Ji Ho-jin, capaci di amalgamare al meglio le tante anime
presenti in Newtopia, riuscendo a gestire un alto numero di comprimari
generalmente ben caratterizzati, ognuno con la sua piccola back story:
l'ennesima dimostrazione dell'alta qualità delle sceneggiature coreane
(nonostante uno sviluppo abbastanza prevedibile della trama), e sappiamo bene
come trama e script siano la vera spina dorsale dei prodotti di fiction. Un
plauso anche alla regia di Yoon Sung-hyun, bravo a gestire il ritmo
(soprattutto dalla seconda metà in poi), a passare in modo fluido da un genere
all'altro e a gestire un cast corale piuttosto ampio con buona disinvoltura.
Oltre a regalarci una delle serie più genuinamente sanguinose di tutti i
tempi, il che è un vero e proprio motivo di vanto.
Qualche Piccolo Difetto
Detti dei tanti meriti di Newtopia, è corretto menzionare anche alcuni
dei difetti, che non minano comunque la qualità complessiva del prodotto.
Abbiamo già parlato dell'abuso di CGI per alcune delle scene più splatter, ma,
nel complesso, la resa degli effetti speciali è il vero punto debole
dell'opera: in particolare sono le scene (in teoria più spettacolari) che
riguardano la presenza di aerei ed elicotteri a mostrare una computer graphic
piuttosto raffazzonata e amatoriale, che stona parecchio con l'ottimo lavoro
fatto su scenografie e trucco. A questo difetto si aggiungono anche alcuni
personaggi meno riusciti [come già accennato in precedenza] e un ritmo
che rallenta un po' troppo tra il secondo e il quarto episodio, quando c'è da
introdurre l'arrivo dell'invasione zombi.
Sul fronte della sceneggiatura c'è inoltre da segnalare alcune scene che vanno un po' troppo oltre la sospensione dell'incredulità, in particolare quando gli zombi arrivano in posti dove in teoria sarebbe impossibile solo per creare situazioni più drammatiche. Anche una piccola capatina, sul finale, nei territori sovrannaturali sembra un po' troppo fuori contesto, soprattutto se inserita in una serie che tratta l'invasione zombi in modo molto rigoroso.
Sul fronte della sceneggiatura c'è inoltre da segnalare alcune scene che vanno un po' troppo oltre la sospensione dell'incredulità, in particolare quando gli zombi arrivano in posti dove in teoria sarebbe impossibile solo per creare situazioni più drammatiche. Anche una piccola capatina, sul finale, nei territori sovrannaturali sembra un po' troppo fuori contesto, soprattutto se inserita in una serie che tratta l'invasione zombi in modo molto rigoroso.
In Conclusione
Come detto nell'introduzione, c'erano tante cose che potevano andare storte in
una serie come Newtopia: generi molto differenti amalgamati tra loro,
la presenza forzata di una idol k-pop con poca esperienza e il timore che la
serie fosse sbilanciata totalmente sul lato più comedy. Invece si è rivelata
essere un'enorme sorpresa, una serie ben bilanciata nelle sue componenti,
genuinamente divertente e ottimamente realizzata che non si fa problemi a
buttare in faccia allo spettatore (oltre che alla sua star Jisoo)
ettolitri di sangue e quintali di frattaglie. Davvero un must per tutti i fan
di Evil Dead e per chi ha amato il grande Shaun of The Dead. Da
vedere (se avete lo stomaco forte, ovviamente).
Newtopia è una serie tv trasmessa in esclusiva in streaming su Amazon Prime Video.
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