Recensione a cura di Albyrinth - tutte le immagini sono copyright degli aventi diritto
Nota Importante: la seguente recensione contiene alcuni SPOILER minori sul film I Fantastici Quattro Gli Inizi, grazie.
C'era indubbiamente una grande attesa verso I Fantastici Quattro - Gli Inizi, il film che apre la Fase 6 del Marvel Cinematic Universe (MCU da questo momento) e che segna il debutto di personaggi amatissimi come i Fantastici Quattro nell'universo condiviso, tornati all'ovile dopo due iterazioni non particolarmente riuscite [per quanto riguarda l'atroce film del 2015 di Josh Trank si tratta di un eufemismo]. Un'ambientazione originale e affascinante, personaggi amatissimi, un cast di primissimo piano e pure un villain affascinante come Galactus col costume classico. Cosa poteva andare storto? Nonostante l'entusiasmo dei fan dopo i primi trailer fosse alle stelle, il film è arrivato con il fiato corto al box office, viaggiando più o meno sulle stesse cifre di Ant-Man 3. Sicuramente una grossa delusione per la Marvel, ma la pellicola meritava davvero migliore fortuna? Probabilmente sì, anche se una certa eccessiva linearità, la mancanza di coraggio, e un secondo atto piuttosto noioso e insignificante sono difetti oggettivi che affossano, in parte, il film.
L'Arrivo di Galactus
Siamo in un universo alternativo, più precisamente su Terra-828, caratterizzato da un'estetica retrofuturistica ispirata agli anni '60. In questo universo sono nati i Fantastici Quattro, 4 astronauti - i fidanzati Reed Richards e Susan Storm (interpretati da Pedro Pascal e Vanessa Kirby), più il fratello di Susan, Johnny (interpretato da Joseph Quinn) e l'amico fraterno di Reed, Ben Grimm (interpretato da Ebon Moss Bachrach) - partiti per esplorare lo spazio e, dopo un inatteso bombardamento di raggi cosmici, tornano sulla Terra, scoprendo di avere sviluppato, ognuno di essi, dei superpoteri. Decidono così di diventare degli eroi e, dopo avere salvato la Terra decine di volte, i F4 sono diventati delle vere e proprie star amatissime; proprio quando Susan è ormai vicina al termine della gravidanza del figlio concepito con Reed, il supergruppo si trova ad affrontare un'enorme minaccia cosmica. Sulla Terra è infatti giunta Silver Surfer (interpretata da Julia Garner), un potente essere cosmico che annuncia al popolo della Terra che essa sarà a breve divorata e distrutta dall'onnipotente entità nota come Galactus (interpretato da Ralph Ineson). Nonostante Susan sia vicinissima al termine della gravidanza, i Fantastici Quattro decidono di tornare nello spazio per capire come combattere Galactus ed evitare la distruzione del proprio pianeta. Ma, purtroppo, il sacrificio richiesto per salvare la Terra potrebbe essere davvero troppo grande per la famiglia allargata dei 4 eroi...
Ottime Premesse
C'erano sicuramente alcuni timori legati alla peculiare ambientazione retrofuturistica, così come la decisione di ambientare la storia al di fuori dell'universo principale (Terra-616) del MCU, in particolare che tutto si riducesse a uno sterile esercizio di stile. Timori letteralmente spazzati via già dai primi minuti di visione: c'è tantissima personalità nel modo in cui Terra-828 è concepita, risultando uno dei fattori assolutamente vincenti e significativi della pellicola. un vero e proprio piacere per gli occhi, con il team addetto al design che è riuscito a dare forma alla New York futuristica concepita nel 1963 dal grande Jack Kirby [peraltro omaggiato anche nella scelta del numero identificativo dell'universo, come svelato nel toccante omaggio prima dei titoli di coda, un plauso agli sceneggiatori].
Anche la scelta di iniziare la narrazione "in medias res", con il quartetto già affiatato e già affermato presso la popolazione terrestre, è vincente, in quanto evita di rinarrare per l'ennesima volta le origini del gruppo (comunque brevemente riassunte in un ottimo mini-documentario che ha il compito di presentare lo status quo) e i suoi veri primi passi [il che stride un po' con il titolo originale First Steps, che gioca con in realtà con la gravidanza di Susan, vero punto focale di tutta la trama] evitando di togliere spazio alla trama principale legata a Galactus.
Menzione obbligatoria anche per la colonna sonora di Michael Giacchino: se, spesso, i film Marvel, Avengers a parte, sono criticati [giustamente] per la presenza di musiche poco memorabili, I Fantastici Quattro - Gli Inizi è invece caratterizzato dalla presenza di una colonna sonora davvero efficace e potente, capace di sottolineare al meglio sia l'ambientazione legata agli anni '60, sia l'epicità degli scontri con Galactus.
Anche la scelta di iniziare la narrazione "in medias res", con il quartetto già affiatato e già affermato presso la popolazione terrestre, è vincente, in quanto evita di rinarrare per l'ennesima volta le origini del gruppo (comunque brevemente riassunte in un ottimo mini-documentario che ha il compito di presentare lo status quo) e i suoi veri primi passi [il che stride un po' con il titolo originale First Steps, che gioca con in realtà con la gravidanza di Susan, vero punto focale di tutta la trama] evitando di togliere spazio alla trama principale legata a Galactus.
Menzione obbligatoria anche per la colonna sonora di Michael Giacchino: se, spesso, i film Marvel, Avengers a parte, sono criticati [giustamente] per la presenza di musiche poco memorabili, I Fantastici Quattro - Gli Inizi è invece caratterizzato dalla presenza di una colonna sonora davvero efficace e potente, capace di sottolineare al meglio sia l'ambientazione legata agli anni '60, sia l'epicità degli scontri con Galactus.
Cast e Caratterizzazioni Azzeccate
Altro fattore assolutamente azzeccato è il casting: i quattro protagonisti del film sono stati scelti in modo quasi perfetto. Ebon Moss Bachrach, nonostante reciti il 90% del film in motion capture (molto convincente, a proposito, la CGI per il personaggio della Cosa), riesce a dare grande personalità al suo Ben Grimm, sempre ottimista pur con un velo di malinconia, mettendo bene in mostra la contraddizione tra l'aspetto mostruoso e la grande umanità del personaggio. Joseph Quinn ci dona finalmente un Johnny Storm sì scavezzacollo e ribelle, ma non la solita testa calda imbecille, anzi, mostra una sorprendente maturità e spirito di sacrificio quando conta davvero. Pedro Pascal (ormai re dei meme sui social dopo essere entrato in tutti i franchise più famosi), forse la scelta più controversa di casting, recita in modo sorprendentemente controllato ed evita di prendere possesso dello schermo coprendo gli altri attori, peraltro appoggiandosi a una caratterizzazione molto definita come quella di Reed Richards. A rubare la scena è però Vanessa Kirby: gli sceneggiatori hanno reso la sua Sue il vero fulcro delle interazioni della famiglia dei F4, puntando sul suo essere madre (non solo per il neonato Franklin, ma, in qualche modo, anche per il fratello minore e Ben) e il perfetto contraltare emozionale ed empatico al genio di Reed.
Ma non è solo il casting a essere perfetto, anche caratterizzazioni e interazioni sono studiate con grande accuratezza: per la prima volta su grande schermo possiamo finalmente vedere i veri Fantastici Quattro e la loro caratteristica fondamentale che li distingue da Avengers e X-Men, cioè l'essere prima di tutto una famiglia prima ancora che un gruppo di eroi. Le caratterizzazioni sono quelle classiche, limate quel giusto per evitare situazioni (peraltro viste abbondantemente nell'iterazione diretta da Tim Story) che avevano senso in un fumetto di 60 anni fa, ma che sarebbero risultate forzate e addirittura fastidiose (per esempio Ben perennemente arrabbiato con Reed che non riesce a "curarlo", Johnny in versione imbecille testosteronico e Reed che fa il maestrino infallibile). Aldilà di questo, il cast dimostra di avere davvero una grande sintonia e alchimia, rendendo credibile il concetto di famiglia già nella primissima scena in cui i quattro attori si trovano a recitare nella stessa stanza.
Un Ottimo Primo Atto
Con queste, brillanti, premesse era abbastanza prevedibile che il primo atto di I Fantastici Quattro - Gli Inizi risultasse convincente: il mini-documentario [presentato da Mark Gatiss, co-creatore e attore per lo splendido Sherlock Holmes della BBC] che funge da breve, ma esaustivo, riassunto di tutto ciò che è successo prima degli eventi del film è davvero delizioso, l'introduzione dei personaggi con l'annuncio della gravidanza di Sue praticamente perfetto e si entra subito nel cuore della narrazione con la prima apparizione della Silver Surfer/Shalla Bal interpretata da Julia Garner [Nota: I soliti nerdini integralisti si sono scagliati contro la decisione di sostituire il personaggio di Norrin Radd con la sua controparte femminile. La scelta ha senso nell'economia della pellicola, anche se, la resa su schermo del personaggio così come la caratterizzazione un po' piatta, lo rendono facilmente dimenticabile]. Tempo giusto di apprendere della terribile minaccia di Galactus che i F4, con tanto di Sue molto incinta, decidono di partire per lo spazio per capire chi sia l'entità cosmica e come evitare alla Terra il suo tragico destino. La scena nello spazio, con lo scontro del gruppo con Silver Surfer, l'incontro con Galactus e la inevitabile fuga è probabilmente la sequenza migliore dell'intera pellicola, ben girata, caotica e con quella sana dose di assurdità e sospensione dell'incredulità che la rende davvero efficace, il tutto mentre ognuno dei personaggi (anche il delizioso robottino H.E.R.B.I.E) ha il suo giusto spazio.
Un Secondo Atto Piatto e Noioso
Insomma, nei suoi primi 40 minuti il film sembra davvero lanciato verso la gloria, ma, purtroppo, il secondo atto affossa irrimediabilmente la narrazione. Purtroppo, qualunque elemento estraneo alla trama principale di Galactus viene eliminato e sembra quasi di udire il rumore delle forbici nella sceneggiatura con tante sottotrame giusto accennate che non portano praticamente a nulla. Una scelta che poteva avere senso nel tentare di mantenere I Fantastici Quattro - Gli Inizi il più lineare possibile [quasi un contrappasso rispetto alla totale e malriuscita anarchia creativa di The Marvels], ma che impantana totalmente la pellicola e la livella su una preoccupante mediocrità.
Non c'è una sola scena d'azione, le scene di approfondimento piscologico sono quasi inesistenti e si appoggiano più agli archetipi dei personaggi che svilupparli, e si segue la trama con una serie di scelte narrative questionabili (in particolare riguardo il piano partorito da Reed che porta via decine di minuti di storia). Piuttosto che seguire una trama che è chiaro che non porterà a nulla (o quasi), avrei decisamente preferito vedere i protagonisti interagire di più tra loro, inserire magari una minaccia minore [L'Uomo Talpa?!?] per aumentare il ritmo e vedere sottotrame magari inutili ai fini narrativi, ma che avrebbero arricchito decisamente l'esperienza dal punto di vista emotivo; in particolare, avrei gradito decisamente un maggiore spazio dedicato alle interazioni tra Ben Grim e la maestra interpretata da Natasha Lyonne [chiaro contraltare del personaggio fumettistico di Alicia Masters, fortunatamente senza la cecità, altra scelta che sarebbe risultata alquanto anacronistica], con i due attori che, pur scambiandosi tre parole in croce, mostravano una certa chimica naturale tra loro. Anche le interazioni tra Johnny e Silver Surfer avrebbero meritato maggiore spazio, sia per introdurre meglio alcune svolte (telefonatissime) sul finale, sia per tratteggiare un po' meglio il personaggio di Shalla Bal, a cui manca l'empatia e la tragica nobilita della sua controparte fumettistica [e il modo in cui il personaggio è reso su schermo finisce anche per penalizzare la prestazione di Julia Garner]. Insomma, il secondo atto della pellicola, pur non risultando fastidioso, trascina I Fantastici Quattro - Gli Inizi verso un'inevitabile mediocrità, concentrandosi esclusivamente sull'intreccio principale e tagliando qualsiasi scena extra, a volte in modo poco elegante.
Non c'è una sola scena d'azione, le scene di approfondimento piscologico sono quasi inesistenti e si appoggiano più agli archetipi dei personaggi che svilupparli, e si segue la trama con una serie di scelte narrative questionabili (in particolare riguardo il piano partorito da Reed che porta via decine di minuti di storia). Piuttosto che seguire una trama che è chiaro che non porterà a nulla (o quasi), avrei decisamente preferito vedere i protagonisti interagire di più tra loro, inserire magari una minaccia minore [L'Uomo Talpa?!?] per aumentare il ritmo e vedere sottotrame magari inutili ai fini narrativi, ma che avrebbero arricchito decisamente l'esperienza dal punto di vista emotivo; in particolare, avrei gradito decisamente un maggiore spazio dedicato alle interazioni tra Ben Grim e la maestra interpretata da Natasha Lyonne [chiaro contraltare del personaggio fumettistico di Alicia Masters, fortunatamente senza la cecità, altra scelta che sarebbe risultata alquanto anacronistica], con i due attori che, pur scambiandosi tre parole in croce, mostravano una certa chimica naturale tra loro. Anche le interazioni tra Johnny e Silver Surfer avrebbero meritato maggiore spazio, sia per introdurre meglio alcune svolte (telefonatissime) sul finale, sia per tratteggiare un po' meglio il personaggio di Shalla Bal, a cui manca l'empatia e la tragica nobilita della sua controparte fumettistica [e il modo in cui il personaggio è reso su schermo finisce anche per penalizzare la prestazione di Julia Garner]. Insomma, il secondo atto della pellicola, pur non risultando fastidioso, trascina I Fantastici Quattro - Gli Inizi verso un'inevitabile mediocrità, concentrandosi esclusivamente sull'intreccio principale e tagliando qualsiasi scena extra, a volte in modo poco elegante.
Un Terzo Atto Convincente Quanto Scontato
Fortunatamente le cose vanno decisamente meglio nel terzo atto, dove avviene ovviamente la resa dei conti tra i Fantastici Quattro, Silver Surfer e Galactus. In particolare, c'erano parecchi dubbi su come potesse rendere su schermo il personaggio cosmico inventato da Stan Lee e Jack Kirby col costume classico (ovvero gonnellone e casco viola con antenne): fortunatamente, appena la gigantesca entità mette piedi a New York, ogni perplessità è immediatamente fugata e il personaggio interpretato da Ralph Ineson riesce a mantenere la sua minacciosità e maestosità evitando la trappola della pacchianaggine. Certo, il regista Matt Shakman [a proposito, come spesso capita con i progetti Marvel, il suo contributo alla causa è sostanzialmente senza infamia e senza lode, professionale, ma senza troppa personalità, escludendo l'aspetto visivo, ovviamente] è costretto a rubare molte idee a Godzilla e a tutto il filone dei kaiju, ma era probabilmente l'unico modo per fare funzionare Galactus a livello visivo, anche se la scelta toglie al villain tutto quell'alone divino e trascendentale che ha sempre avuto nei fumetti.
Aldilà di questo, la scena finale è ben eseguita, ognuno dei personaggi ha il suo momento di gloria, gli effetti speciali, per quanto non certo impeccabili, reggono abbastanza bene (furbo il regista a limitare il più possibile l'utilizzo dei poteri da parte di Reed, sicuramente i più critici da visualizzare su grande schermo) e c'è la giusta dose di tensione ed emozioni, ben sottolineate dalla già citata colonna sonora eccellente di Michael Giacchino. Certo, anche qui non si va oltre al compitino semplice semplice, non ci sono grosse sorprese e (quasi) tutti i colpi di scena sono facilmente prevedibili, compreso l'ultimo, almeno per chi avesse un minimo di dimestichezza col fumetto. Insomma, un finale comunque discreto, che risolleva la pellicola dopo il deleterio secondo atto.
Aldilà di questo, la scena finale è ben eseguita, ognuno dei personaggi ha il suo momento di gloria, gli effetti speciali, per quanto non certo impeccabili, reggono abbastanza bene (furbo il regista a limitare il più possibile l'utilizzo dei poteri da parte di Reed, sicuramente i più critici da visualizzare su grande schermo) e c'è la giusta dose di tensione ed emozioni, ben sottolineate dalla già citata colonna sonora eccellente di Michael Giacchino. Certo, anche qui non si va oltre al compitino semplice semplice, non ci sono grosse sorprese e (quasi) tutti i colpi di scena sono facilmente prevedibili, compreso l'ultimo, almeno per chi avesse un minimo di dimestichezza col fumetto. Insomma, un finale comunque discreto, che risolleva la pellicola dopo il deleterio secondo atto.
Un Flop Inatteso
Non potevo non dedicare un paragrafo a quello che è un dato di fatto, ovvero che gli incassi globali de I Fantastici Quattro - Gli Inizi [al momento della stesura di questo articolo siamo intorno ai 500 milioni totali] siano stati una delusione, senza se e senza ma, ancora di più perché questo era il film che aveva il compito di rilanciare il MCU dopo l'indigestione della Fase 4 e le tribolazioni della Fase 5. Non me la sentirei di dare la colpa al marketing, visto che i trailer erano ben fatti e si avvertiva una certa attesa da parte dei fan per la pellicola. Potrebbe avere pesato il fatto che, nell'arco di meno di vent'anni, questa sia la terza iterazione differente dei personaggi e che il pubblico generalista non fosse poi così ansioso di vedere questa nuova interpretazione, per quanto decisamente superiore alle precedenti.
Un altro fattore di cui tenere conto sono i danni compiuti da molte opere deludenti nelle già citate fasi 4 e 5, che potrebbero avere rotto quel patto implicito di fiducia tra spettatore e produttori/creatori e che, sostanzialmente, aveva invece portato alla sfilza di successi macinati al botteghino dal MCU, anche con opere tutt'altro che impeccabili.
Ultimo fattore, ma non per questo meno importante, la finestra di uscita: guardando il calendario di rilasci cinematografici di giugno e luglio è palese come le maggiori case di produzione (Apple, Universal, Warner Bros e Disney) abbiano deciso di riempire tutto il calendario estivo di blockbuster, facendo uscire senza alcuna pausa F1, Jurassic World Rebirth, il reboot di Superman [e primissimo film del rinato DCEU] targato James Gunn e infine I Fantastici Quattro - Gli Inizi. Quattro pellicole che puntavano più o meno allo stesso pubblico (solo F1 era posizionato verso un'audience leggermente più attempata e più votata al mercato europeo e asiatico) di adolescenti e genitori e che hanno finito per cannibalizzarsi [Nota: tutti i dati, arrotondati, provengono dal portale BoxOfficeMojo]: 600 milioni per F1, 840 per Jurassic World, 600 per Superman e quasi 500 per Fantastici Quattro. Contando che si trattava di film a loro modo tutti molto attesi (un film dalla struttura molto simile a quella del fortunatissimo sequel di Top Gun, il soft reboot di una saga miliardaria, il reboot del supereroe per eccellenza, e il debutto nel MCU di un gruppo altrettanto popolare) è abbastanza facile notare come, chi più, chi meno, ognuna di esse abbia realizzato meno del proprio potenziale e ho più di un sospetto che, se fossero uscite in periodi meno congestionati da blockbuster, avrebbero potuto realizzare prestazioni decisamente migliori al box office.
Certo, il tonfo de I Fantastici Quattro - Gli Inizi fa sicuramente più rumore, non solo perché ha sostanzialmente perso nello "scontro" con la pellicola dedicata a Superman, ma anche perché parte di un brand di successo come quello Marvel e c'erano aspettative decisamente superiori (probabilmente almeno il doppio): quella che era una campanella d'allarme è diventata ora una sirena a piena potenza, contando che con gli Avengers non saranno permessi altri flop.
Un altro fattore di cui tenere conto sono i danni compiuti da molte opere deludenti nelle già citate fasi 4 e 5, che potrebbero avere rotto quel patto implicito di fiducia tra spettatore e produttori/creatori e che, sostanzialmente, aveva invece portato alla sfilza di successi macinati al botteghino dal MCU, anche con opere tutt'altro che impeccabili.
Ultimo fattore, ma non per questo meno importante, la finestra di uscita: guardando il calendario di rilasci cinematografici di giugno e luglio è palese come le maggiori case di produzione (Apple, Universal, Warner Bros e Disney) abbiano deciso di riempire tutto il calendario estivo di blockbuster, facendo uscire senza alcuna pausa F1, Jurassic World Rebirth, il reboot di Superman [e primissimo film del rinato DCEU] targato James Gunn e infine I Fantastici Quattro - Gli Inizi. Quattro pellicole che puntavano più o meno allo stesso pubblico (solo F1 era posizionato verso un'audience leggermente più attempata e più votata al mercato europeo e asiatico) di adolescenti e genitori e che hanno finito per cannibalizzarsi [Nota: tutti i dati, arrotondati, provengono dal portale BoxOfficeMojo]: 600 milioni per F1, 840 per Jurassic World, 600 per Superman e quasi 500 per Fantastici Quattro. Contando che si trattava di film a loro modo tutti molto attesi (un film dalla struttura molto simile a quella del fortunatissimo sequel di Top Gun, il soft reboot di una saga miliardaria, il reboot del supereroe per eccellenza, e il debutto nel MCU di un gruppo altrettanto popolare) è abbastanza facile notare come, chi più, chi meno, ognuna di esse abbia realizzato meno del proprio potenziale e ho più di un sospetto che, se fossero uscite in periodi meno congestionati da blockbuster, avrebbero potuto realizzare prestazioni decisamente migliori al box office.
Certo, il tonfo de I Fantastici Quattro - Gli Inizi fa sicuramente più rumore, non solo perché ha sostanzialmente perso nello "scontro" con la pellicola dedicata a Superman, ma anche perché parte di un brand di successo come quello Marvel e c'erano aspettative decisamente superiori (probabilmente almeno il doppio): quella che era una campanella d'allarme è diventata ora una sirena a piena potenza, contando che con gli Avengers non saranno permessi altri flop.
In Conclusione
Le premesse per I Fantastici Quattro - Gli Inizi erano davvero ottime: il setting retrofuturistico è splendido e pieno di gustosi omaggi ai creatori Stan Lee e Jack Kirby, il casting dei protagonisti perfetto, le caratterizzazioni azzeccate (i veri F4, finalmente!) e, ciliegina sulla torta, anche la colonna sonora è per una volta davvero eccellente. E, quindi, cosa è andato storto? Il regista Matt Shakman e il team di sceneggiatori (ma non mi stupirebbe se la scelta fosse stata fatta da Kevin Feige in persona), dopo un primo atto sicuramente brillante, hanno deciso di tagliare tutto il superfluo per seguire semplicemente l'intreccio principale, ovvero l'arrivo di Galactus.
Una scelta che paga in termini di comprensibilità e linearità, ma che rende la pellicola anche fin troppo innocua (anche se non ai livelli "estremi" di Captain America Brave New World) e ben poco coraggiosa, tagliando alcune sottotrame interessante e rendendo il tutto forse un po' sterile, soprattutto nel secondo, noioso, atto. Un buon terzo atto, per quanto non esattamente sorprendente, fortunatamente rimette parzialmente a posto le cose, ma la sensazione finale è di un'occasione in parte sprecata. Con un pizzico di follia e coraggio in più avremmo potuto avere una pellicola decisamente più memorabile, mentre dobbiamo semplicemente accontentarci di un film che finalmente porta i "veri" Fantastici Quattro sul grande schermo, ma che finisce azzoppata dai suoi stessi timori. Tanto che, alla fine, posso dire di essere uscito molto più soddisfatto dalla sala dopo avere visto un film alquanto imperfetto e sbilenco come Thunderbolts* piuttosto che da una pellicola molto più ambiziosa come I Fantastici Quattro - Gli Inizi.
Una scelta che paga in termini di comprensibilità e linearità, ma che rende la pellicola anche fin troppo innocua (anche se non ai livelli "estremi" di Captain America Brave New World) e ben poco coraggiosa, tagliando alcune sottotrame interessante e rendendo il tutto forse un po' sterile, soprattutto nel secondo, noioso, atto. Un buon terzo atto, per quanto non esattamente sorprendente, fortunatamente rimette parzialmente a posto le cose, ma la sensazione finale è di un'occasione in parte sprecata. Con un pizzico di follia e coraggio in più avremmo potuto avere una pellicola decisamente più memorabile, mentre dobbiamo semplicemente accontentarci di un film che finalmente porta i "veri" Fantastici Quattro sul grande schermo, ma che finisce azzoppata dai suoi stessi timori. Tanto che, alla fine, posso dire di essere uscito molto più soddisfatto dalla sala dopo avere visto un film alquanto imperfetto e sbilenco come Thunderbolts* piuttosto che da una pellicola molto più ambiziosa come I Fantastici Quattro - Gli Inizi.
I Fantastici Quattro - Gli Inizi è ancora presente nei cinema. La pellicola arriverà tra un paio di mesi in VOD e home video, seguita dalla pubblicazione sulla piattaforma streaming Disney+.
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