Gremlins - La Perfetta Favola Nera per le Feste (Articolo)

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 Una scena tratta dal film Gremlins del 1984

Recensione a cura di Albyrinth  - tutte le immagini sono copyright degli aventi diritto

Nota Importante: Benché sia uscito più di 40 anni fa, è giusto segnalare che la seguente recensione potrebbe contenere alcuni SPOILER sul film Gremlins. Grazie.

È arrivato il periodo delle feste, quindi vuol dire trasmissione ininterrotta di film targati Hallmark sulle tv generaliste: parlo di quelle pellicole che si possono sintetizzare come una serie infinita di variazioni sul tema "donna bella e di carriera nella grande città con vita sentimentale complicata, torna nel paesino dove è cresciuta (ovviamente situato nel Nord degli States e perennemente coperto di neve) dove incontra per caso un vecchio amico di infanzia ormai cresciuto, un po' rustico nei modi con la sua barba incolta e la camicia di flanella, ma di buona presenza e di buon cuore. Dopo un primo bacio, lui o lei fa una cazzata, ma alla fine si risolverà tutto, trionferà lo spirito del Natale e lei mollerà la sudicia città per sposarsi con il boscaiolo nel paradiso innevato del suo paesino. Gran finale sotto l'albero con lei con maglione bianco e lui con la camicia di flanella". Al contempo Netflix continua, Natale dopo Natale, con la sua opera meritoria di recupero delle "attrici che hanno avuto un breve successo negli anni '90, ma che sono scomparse da anni dalla scena", probabilmente conservate nello stesso freezer gigante dove viene ibernata ogni anno Mariah Carey prima di venire scongelata per le feste.

C'è qualcosa di più natalizio di un coro di mostriciattoli aberranti?
C'è qualcosa di più natalizio di un coro di mostriciattoli aberranti?
In questo scenario desolante di attori impagliati, principi di stati inesistenti, maglioncini assortiti e camicie di flanella, c'è sempre chi tenta di trovare la controprogrammazione perfetta per le Feste, pellicole ambientate sì nel periodo natalizio, ma non certo imbevute dello spirito zuccheroso, anzi. E partono così gli inevitabili dibattiti: il primo Die Hard si può o meno considerare un film natalizio? The Nightmare Before Christmas è un'opera da vedere mentre si intaglia la zucca o mentre si prepara l'albero? La commedia volgare e irriverente Babbo Bastardo è meritevole di essere considerata un classico? E chi è il genio che si è inventato il titolo italiano del delizioso Scrooged con Bill Murray, chiamandolo SOS Fantasmi?
Discorso differente per gli horror natalizi che, a parte poche eccezioni (tra cui l'ottimo Krampus, di cui avevo parlato brevemente QUI), hanno spesso deluso le aspettative finendo nei territori dello slasher più becero. C'è però una pellicola di oltre 40 anni fa che, nonostante un indiscusso status di culto, soprattutto tra gli spettatori della Generazione X [come il sottoscritto], raramente viene citata tra i classici della controprogrammazione natalizia: una favola nera (anzi, a tratti nerissima) divertente, cinica e trascinante, ma che sa colpire duro quando serve [tanto da essere stata uno dei motivi che hanno portato alla nascita della classificazione PG-13 negli States], ovvero Gremlins. Una pellicola che, grazie a scelte produttive vincenti (c'è lo zampino di Steven Spielberg, ovviamente), e alla sinergia perfetta tra la regia di Joe Dante e la sceneggiatura di un giovanotto esordiente di buone speranze che avrebbe fatto una discreta carriera (per utilizzare un eufemismo) - ovvero Chris Columbus - risulta uno dei film più memorabili degli anni '80, che è, tra l'altro, invecchiato benissimo. 

Il personaggio di Gizmo, uno dei protagonisti del film Gremlins

Animaletti Teneri e Mostriciattoli Dispettosi

Randall Peltzer (interpretato da Hoyt Axton), di ritorno da una convention di inventori, si imbatte in un negozio di antiquariato a Chinatown in cerca di un regalo originale da fare al figlio Billy (interpretato da Zach Galligan) per Natale: rimane alquanto affascinato da uno strano e tenero animaletto di una razza sconosciuta, il mogwai [termine cantonese che è traducibile con "demone", anticipando la natura mostruosa e violenta del suo alter ego]. Rand cerca di acquistare l'animaletto, ma ottiene un secco rifiuto dal vecchio gestore del negozio, ma viene comunque in possesso dell'esserino grazie al nipote del proprietario che glielo vende, mettendolo però in guardia: per accudire un Mogwai è necessario seguire alla lettera tre regole. Il Mogwai non deve essere esposto alla luce forte, non deve essere mai bagnato con l'acqua e, soprattutto, non bisogna mai dargli da mangiare dopo la mezzanotte. Il Mogwai, ribattezzato Gizmo da Billy, si rivela essere un animaletto dolce e intelligentissimo, ma, purtroppo, una serie di incidenti porteranno il ragazzo a trasgredire alle regole, causando la moltiplicazione dell'esserino e la trasformazione dei suoi "fratelli" in terribili mostriciattoli, i Gremlins, che semineranno caos e distruzione per la [fittizia] cittadina di Kingston Falls. Toccherà a Billy e alla sua amica Kate (interpretata da Phoebe Cates) tentare di fermare l'invasione dei Gremlins.

Il personaggio di Ciuffo Bianco, uno dei protagonisti del film Gremlins

Dal Folklore all'Orrore

La nascita della figura del gremlin è in realtà relativamente recente e risale circa alla prima guerra mondiale nel Regno Unito, nell'ambiente della Royal Air Force: tra i piloti e i meccanici si diffonde piuttosto velocemente la leggenda metropolitana di questi esserini magici e alquanto dispettosi che amano sabotare gli aerei militari. Nati come modo per esorcizzare la paura di schiantarsi al suolo dovuta alla pericolosità e alla fragilità dei velivoli di quell'epoca (anche se c'è chi sostiene che la nascita del mito si debba ad allucinazioni causate dalla scarsità di ossigeno nella cabina di pilotaggio), i gremlin sono velocemente entrati nell'immaginario comune, grazie anche a quello che è probabilmente l'episodio più popolare della serie  Ai Confini della Realtà (The Twilight Zone), ovvero "Terrore a 20000 Piedi", dove uno sventurato passeggero (interpretato da William Shatner!) nota la presenza di un gremlin sulla fusoliera di un volo di linea, non venendo però creduto da nessuno e accusato di essere un pazzo. L'episodio non solo ebbe un grandissimo successo, ma fu poi rifatto e omaggiato svariate volte, cementando così i gremlin come nuova razza di folletti e creature magiche. Sulla base di queste credenze, un giovanissimo sceneggiatore, Chris Columbus, ne fece uno script preliminare, che però non attirò l'attenzione di Hollywood, almeno finché un certo Steven Spielberg ne intuì il potenziale e decise di diventare il produttore esecutivo del film. Una volta scelto un regista talentuoso ed emergente come Joe Dante - soprattutto dopo avere dimostrato, con il film L'Ululato, di sapere maneggiare bene le tematiche horror ibridate con la commedia - accompagnato dal fido produttore Michael Finnel, Gremlins può finalmente avere il via libera.

La scena in cui viene presentato il Mogwai Gizmo nel film Gremlins

Sinergia e Bilanciamento

Ci sono molte ragioni per cui Gremlins funziona così bene, in primis una sceneggiatura davvero brillante, tra l'altro opera di un debuttante, Chris Columbus, che avrebbe avuto una carriera davvero importante, divenendo figura di riferimento per il cinema avventuroso e per ragazzi. Lo script del film riesce infatti a bilanciare alla perfezione le tre anime della pellicola: quella legata ai miti delle fiabe (l'essere magico, le regole da non trasgredire, la morale finale), quella più affine a commedia (ovviamente nera) e avventura, e infine quella più squisitamente horror. Ma non solo: anche il ritmo è gestito in modo magistrale, con un primo tempo molto compassato, dove Chris si prende tutto il tempo per introdurre temi, personaggi e comprimari (tra cui la memorabile signora Deagle - interpretata da Polly Holiday - vero e proprio villain aggiunto della pellicola), per poi fare esplodere la pellicola nel secondo tempo con l'arrivo in scena dei gremlin e della loro insensata scia di sangue e distruzione. 
Allo stesso tempo, una sceneggiatura come quella partorita da Chris Columbus non poteva funzionare senza un regista talentuoso come Joe Dante, bravissimo nel costruire al meglio il contrasto tra l'atmosfera natalizia e la sottile e crescente tensione che si respira man mano che le regole per accudire il Mogwai vengono trasgredite. Ma è soprattutto mirabile la capacità di plasmare, nel secondo atto, delle scene puramente horror edulcorate in modo molto scaltro, senza sacrificarne minimamente la potenza e di alternarle a riuscitissime incursioni nella black comedy, mantenendo la pellicola in un complicatissimo quanto efficacissimo equilibrio.
 
La scena in cui i gremlin irrompono nella cucina del protagonista della pellicola

Il Fattore Spielberg

Infine, è importante sottolineare come Steven Spielberg non abbia solo avuto il fiuto di intuire le potenzialità di uno script francamente molto differente dagli standard dell'epoca, ma il suo contributo alla pellicola è stato sostanziale. In particolare, Steven ha aiutato Chris Columbus a smussare alcune parti troppo estreme della sceneggiatura originale (che conteneva scene di decapitazioni umane, satira nerissima sui fast food e, ciliegina sulla torta, pure il povero cane di Billy finito pappato dai gremlin), oltre a capire le potenzialità (anche a livello di merchandise, non c'è nulla di male a sottolinearlo) del pucciosissimo Gizmo, che originariamente, doveva essere a sorpresa il vero villain della pellicola che sceglieva volontariamente di trasformarsi in un gremlin per scatenare il caos. Spielberg ha invece capito che Gizmo funzionava meglio come personaggio totalmente positivo e che il pubblico si sarebbe immediatamente affezionato a lui e dandogli un ruolo molto più proattivo, in particolare nel finale. In più, Steven Spielberg è stato bravo anche a lasciare libertà creativa a Columbus e Dante, soprattutto per una certa scena, alquanto insensata, che lui (come i vertici Warner Bros) voleva assolutamente tagliare in quanto troppo oscura e cinica, e che sceneggiatore e regista hanno lottato per tenere dentro; inutile dire che la scena (di cui parlerò approfonditamente in uno dei prossimi paragrafi) è diventata assolutamente iconica.

L'iconica scena al cinema tratta dalla pellicola Gremlins

Villain Memorabili

È quindi arrivato il momento di capire che cosa abbia fatto diventare Gremlins un film così riuscito e un oggetto di culto per un'intera generazione. Per prima cosa, a funzionare sono i villain della pellicola, gli inquietanti e pestiferi gremlin: a partire dall'aspetto ricercatissimo, che mischia efficacemente riferimenti al folklore classico (in particolare le orecchie parecchio simili a quelle dei goblin), caratteristiche più tipicamente riferite all'immaginario demoniaco medievale ed elementi presi dal regno animale, soprattutto coccodrilli e alligatori. Un aspetto al contempo inquietante e grottesco, con in più i particolari vincenti dei denti aguzzi e degli artigli affilatissimi.
Complementare al design c'è la caratterizzazione dei gremlin: escludendo il leader e "boss finale" Ciuffo Bianco, decisamente più intelligente, machiavellico e intrinsecamente cattivo rispetto ai suoi "fratelli", le pestifere creature si comportano più come una gang di adolescenti su di giri che amano atti di violenza e vandalismo e si divertono a creare caos, distruzione e giocare pericolosi scherzetti. Insomma, non dei classici demonietti cattivi, ma dei fastidiosi bulletti: infantili, volgari, maleducati e irrispettosi, che, proprio per questo, danno ancora più sui nervi allo spettatore. Inutile dire che l'attitudine dei gremlin (magnificamente punteggiata dal memorabile motivetto del compositore Jerry Goldsmith che accompagna tutte le loro malefatte) è sfruttata in modo perfetto in quella che è una delle scene più amate della pellicola, quella dove tutta la gang di mostriciattoli si rinchiude nel bar di Kate per ubriacarsi e fare casino, un vero e proprio delirio di black comedy, volgare e irriverente al punto giusto.

Un'immagine tratta dalla scena in cui i gremlins invadono un bar

Effetti Speciali Top

Un elemento fondamentale, che ha contribuito a rendere Gremlins una pellicola di culto sono gli effetti speciali: ovviamente niente computer, visto che siamo nel 1984, ma uno sforzo pazzesco con decine di marionette, pupazzi e animatronic. Tutto frutto del genio di Chris Walas (già salito alle cronache un paio di annetti prima per il celeberrimo effetto delle teste che esplodono di Scanners) e che sarebbe poi arrivato all'Oscar tre anni più tardi con l'incredibile lavoro svolto su La Mosca di David Cronenberg. Del character design dei gremlin abbiamo parlato nel paragrafo precedente, ma c'è da sottolineare anche l'efficacia della controparte "buona" dei mostriciattoli, ovvero i Mogwai. In questo caso ci sono tanti elementi differenti: la tenerezza dell'aspetto da orsacchiotto, unite a espressioni tipicamente umane e, di contrasto a elementi più esotici e meno aggraziati come le orecchie e la bocca, quasi a dare indizi sulla sua segreta natura "mostruosa". Aldilà di questo, i movimenti di tutti i personaggi (e in un paio di scene si parla di decine di gremlin che ne combinano di tutti i colori) sono sempre fluidi e credibili e, nonostante più di 40 anni sul groppone, la pellicola è invecchiata benissimo ed è ancora un piacere per gli occhi.

La scena dove i gremlin attaccano la madre di Billy

Un Vero Horror

Un altro dei fattori vincenti è che le parti più squisitamente horror, per quanto edulcorate con l'utilizzo di un azzeccatissimo sangue verde e con la violenza presente ma ben velata, sono estremamente rigorose. In particolare la famosa scena che si svolge nella cucina, con la madre di Billy assediata dai gremlin è davvero un gioiello che non risparmia nulla allo spettatore: ci sono decapitazioni, esplosioni di carne, tritatutto utilizzati in modo improprio e jump scare da manuale. Un momento davvero potente che, per molti spettatori [sottoscritto compreso], ha rappresentato una specie di porta d'ingresso nel mondo dell'horror. Da sottolineare anche la scena madre, con lo scontro tra Billy e Ciuffo Bianco, davvero tesa e violenta, nonostante gli intermezzi slapstick con Gizmo. 
Con scene così forti, è abbastanza ovvio che arrivassero puntuali anche le polemiche: Gremlins è uscito con il visto di censura americano PG, ovvero senza particolare restrizioni se non la raccomandazione di vedere la pellicola sotto la supervisione di un adulto. Le proteste degli associazioni dei genitori, già furiose per la violenza esplicita contenuta in Indiana Jones e il Tempio Maledetto, uscito qualche mese prima, portò quindi alla creazione di una nuova categoria, PG-13, ovvero film vietato ai minori di tredici anni non accompagnati da un adulto.

La Scena Più Agghiacciante

Ho parlato di gremlins che esplodono, che vengono frullati o decapitati, ma, nonostante tutto, esiste nel film una scena che, pur non presentando violenza o sangue, è la più agghiacciante del film: si tratta del celeberrimo momento in cui Billy e Kate hanno un momento di tranquillità e lei gli svela perché, in realtà, odi il Natale. Un dialogo talmente nero, cinico e disturbante da essere entrato di diritto nella storia del cinema; un momento realmente insensato, infilato nella narrazione senza alcune preparazione e che, per questo, coglie lo spettatore totalmente impreparato. Fortunatamente il modo in cui Joe Dante riprende il tutto e la maniera molto calcata con cui Phoebe Cates pronuncia le sue battute ne smorzano un po' la potenza disturbante, ma rimane comunque una scena indimenticabile. Lode quindi a Joe Dante e Chris Columbus per avere lottato duramente perché la scena rimanesse nella versione finale del film, nonostante le preoccupazioni in casa Warner e nonostante il parere negativo di Steven Spielberg, che però tenne fede alla promessa di lasciare al duo libertà creativa. 

L'Eredità di Gremlins

Nonostante l'uscita in contemporanea con un blockbuster come Ghostbuster, pellicola con cui sicuramente condivideva il pubblico di riferimento, Gremlins se la cavò più che bene al box office americano raccogliendo 153 milioni di dollari e finendo invece per risultare un flop al mercato internazionale (solo 11 milioni raccolti, come riporta BoxOfficeMojo). Nonostante tutto, il film visse una seconda vita con l'home video, trasformandosi in una vera e propria opera di culto e generando tantissimi guadagni grazie al merchandise. Non stupisce quindi che, nel 1990, possa finalmente uscire il sequel, sempre diretto da Joe Dante (senza però più Chris Columbus a bordo, impegnato a lanciare un franchise basato su un bambino biondo lasciato da solo a casa dai genitori nel periodo natalizio...), che però tradirà lo spirito della pellicola originale, abbandonando l'horror e gettandosi in una commedia satirica piena di omaggi, riferimenti e momenti meta. Un'opera anarchica e a tratti irresistibile che ottenne un riscontro generalmente positivo da parte della critica, ma che non si avvicinò agli incassi e al successo del primo Gremlins. Il franchise, nonostante tante apparizioni nel mondo dei videogiochi e un non memorabile cartone animato dedicato a Gizmo (Secrets of the Mogwai), è quindi rimasto dormiente per anni, fino a che Chris Columbus ha annunciato a sorpresa un terzo capitolo, questa volta scritto e diretto da lui stesso. Chissà se questo franchise, indubbiamente legato agli anni '80, eppure ancora freschissimo, abbia davvero ancora qualcosa da dire. Lo scopriremo tra un paio di anni!

Una delle prime scene del film Gremlins

In Conclusione

Non c'è dubbio che Gremlins meriti pienamente lo status di culto che si è guadagnato con gli anni grazie a una miscela esplosiva di orrore, avventura e commedia, il tutto basato su un validissimo impianto fiabesco. E, ciliegina sulla torta, effetti speciali ancora validissimi e temi archetipici che rendono la pellicola in un certo qual senso "universale" e non ancorata agli anni '80 e al filone della nostalgia. Il quesito che ha aperto questo articolo non ha però ancora una risposta: possiamo considerare Gremlins un film di Natale? L'abientazione, le luci, la neve e gli alberi di Natale (anche quelli con gremlin che saltano fuori dai rami) farebbero propendere per il sì, ma c'è anche quella scena di cui abbiamo parlato un paio di paragrafi fa che rappresenta la totale negazione dello spirito natalizio, capace di deprimere anche il più fervente sostenitore delle feste invernali. Nonostante questo considero Gremlins una perfetta favola nera di Natale e la perfetta controprogrammazione alle commedie sentimentali fatte con lo stampino. 

Gremlins è attualmente disponibile su Amazon Prime Video. Il film è inoltre disponibile per noleggio e acquisto digitale in VOD sulle maggiori piattaforme dedicate, oltre che disponibile in formato fisco presso i maggiori store online.


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