Batman: Caped Crusader (Recensione)

 Un banner pubblicitario della serie animata Batman: Caped Crusader

Recensione a cura di Albyrinth

Annunciato in pompa magna nel 2021 come l'erede spirituale della splendida serie animata dei primi anni '90 e ideata dallo stesso Bruce Timm, Batman Caped Crusader ha avuto una storia produttiva molto complicata, rischiando fortemente di non vedere mai la luce. L'intervento di Amazon ha salvato capra e cavoli, e così, tre anni più tardi, lo show è arrivato in streaming su Prime Video. La serie animata parte da un presupposto alquanto audace, trasportando il pipistrellone negli anni '40 in un totale omaggio al genere noir. Tutto molto ricercato e sofisticato, ma, fortunatamente, Caped Crusader non è solo una serie alquanto stilosa, ma è soprattutto un prodotto solido e riuscito. L'erede spirituale di Batman The Animated Series? Dopo la visione dei dieci episodi che compongono la prima stagione, la risposta è sorprendentemente positiva.

Una scena tratta dalla serie animata Batman Caped Crusader

Un Vero e Proprio Elseworlds

Anche se non presentato ufficialmente come tale, non c'è dubbio che Batman Caped Crusader sia da considerarsi a tutti gli effetti una storia Elseworlds, una reimmaginazione del miti di Batman, tornato agli anni '40 in cui fu creato (con tanto di una variazione del costume originale creato da Bob Kane e Bill Finger e omaggi accuratissimi alle prime storie), ma immerso nelle tipiche atmosfere dei film noir dell'epoca e con un occhio ovviamente più moderno nella narrazione. Insomma, un concetto non così differente di quello della graphic novel Gotham Noir (ne avevamo parlato QUI), non casualmente scritta da un vero e proprio maestro del genere, Ed Brubaker, che è presente nel cast creativo della serie animata come uno dei principali scrittori, oltre che come produttore esecutivo. In particolare, Caped Crusader ci presenta un Batman giovane e ancora alle prime armi, con una caratterizzazione che ricorda da vicino quella della splendida miniserie Il Lungo Halloween. La serie, forte anche della presenza di Brubaker (scrittore anche di un celebrato ciclo del fumetto Gotham Central, dedicato alla forza di polizia della città), non si concentra solo sull'alter ego di Bruce Wayne, ma aggiunge un gran numero di comprimari, ognuno con un suo piccolo arco narrativo.

Una scena tratta dalla serie animata Batman Caped Crusader

Una Produzione Complicata

Nonostante l'importanza dei nomi coinvolti, la genesi della serie animata è stata alquanto complicata. La Warner approcciò Bruce Timm, creatore, insieme a Paul Dini, di Batman The Animated Series, uno show che rivoluzionò letteralmente il mondo dell'animazione seriale statunitense grazie a scelte stilistiche molto coraggiose, per la realizzazione di uno show animato dedicato a Batman da trasmettere sul servizio streaming che la compagnia stava per lanciare (HBO Max, diventato poi semplicemente Max). Timm, inizialmente scettico, fu poi convinto dalla libertà creativa accordatagli e dalla possibilità di poter sviluppare uno show più adulto, senza dover adattare costantemente i contenuti per un pubblico più infantile, come era capitato su The Animated Series.
Ad aiutare Bruce Timm, si aggiunsero prima i registi J.J. Abrams e Matt Reeves (responsabile dell'ottimo reboot cinematografico con protagonista Robert Pattinson) come produttori esecutivi ed infine Ed Brubaker come sceneggiatore di punta, consulente creativo e produttore esecutivo. Nel 2021, il progetto è ufficialmente lanciato e annunciato al pubblico, ma le cose non filarono affatto lisce. A causa della partenza molto complicata della piattaforma streaming HBO Max e della fusione tra Warner e Discovery, alcuni dei progetti inizialmente pensati per lo streaming furono cancellati dal nuovo CEO David Zaslav, nonostante fossero praticamente completi: tra questi anche Batman Caped Crusader, probabilmente ritenuto troppo peculiare ed estremo nello stile di animazione per ottenere successo. Fortunatamente il progetto è stato messo sul mercato, destando immediatamente l'interesse di tutte le maggiori piattaforme streaming: alla fine, a spuntarla, è stata Amazon Prime Video, che, nel marzo del 2023 annunciò l'acquisizione del progetto che, finalmente, può vedere la luce ad agosto 2024. 

L'immagine dei titoli di testa della serie animata Batman Caped Crusader

Un Design Audace

Non c'è dubbio che, aldilà dell'ambientazione, il vero tratto caratteristico della serie animato è il suo design, sia per quanto riguarda i personaggi, che per quanto riguarda le architetture. Se già Batman The Animated Series ai tempi aveva scioccato  molti per uno stile che mischiava abilmente suggestioni noir con la pulizia della ligne claire dei fumetti francesi, questa commistione viene spinta ancora più in là con Batman Caped Crusader. In particolare, è il character design l'elemento più controverso, con le silhouette che si fanno più estreme e spigolose per i personaggi maschili, caratterizzati da spalle volutamente larghissime, mentre i personaggi femminili diventano più sinuosi, accentuando le forme. Scelte sicuramente ardite che, ammetto, non sempre mi hanno convinto (in particolare per quanto riguarda Alfred e lo stesso Bruce Wayne in "borghese"), ma che, dopo le prime puntate, si riescono ad accettare. Sia chiaro, mi sto riferendo allo stile di disegno, non alle sterili polemiche dei "difensori del canone" sul Pinguino che è una donna o sul Gordon di colore, che sono invece perfettamente giustificate dalla trama, oltre che dalla natura "Elseworlds" del progetto.
Discorso diverso invece per il design di architetture e sfondi: in questo caso il lavoro svolto è davvero eccellente, con le architetture che omaggiano esplicitamente Metropolis di Fritz Lang e un utilizzo sapientissimo di retini e maschere per donare sempre la giusta ombreggiatura, fondamentale a dare alla serie la sua atmosfera noir. È altresì importante notare come gli sfondi, soprattutto nelle scene ambientato in interni, poi tendano a deformarsi e a divenire più astratti, ricordando volutamente le geniali scenografie de Il Gabinetto del Dr. Caligari di Robert Wiene. Omaggi sicuramente non semplici (in una serie che, peraltro, è una continua miniera di omaggi più o meno forbiti a fumetti, cinema e letteratura), ma che risultano riusciti e che donano un look davvero unico allo show animato oltre che donare una certa classe a tutta l'operazione.

Una scena tratta dalla serie animata Batman Caped Crusader

Un Ottimo Cast di Comprimari

Un'altra scelta vincente è il puntare su un variegato cast di comprimari, piuttosto che sui "soliti" Batman, Alfred e Commissario Gordon. Avendo optato per un Batman ancora alle prime armi, il grande rischio era di realizzare solo l'ennesima variazione sul tema, soprattutto dopo l'uscita del recentissimo film The Batman (in realtà entrambi attingono a modo loro da quanto svolto sui fumetti da Frank Miller prima su Anno Uno e da Jeph Loeb poi su Il Lungo Halloween). Creando invece un ottimo cast di comprimari (e sfruttando la presenza di Ed Brubaker) con il distretto di polizia di Gotham City come centro focale della narrazione, la serie ha un respiro più ampio ed evita la trappola della ripetitività e dello scontato. Ogni personaggio ha la sua personalità e il suo ruolo preciso all'interno della narrazione, oltre che al uno o due momenti dove è il protagonista assoluto. Ho apprezzato, in particolare, la caratterizzazione di Barbara Gordon come tenace e testardo avvocato difensore, quella di Montoya, una dei pochi poliziotti integerrimi di Gotham, caparbia e orgogliosa e infine quella di Harvey Dent, più spigolosa sottile che in altre opere.

Una scena tratta dalla serie animata Batman Caped Crusader

Una Scrittura di Alto Livello

Il fattore determinante è sicuramente la qualità della scrittura: Bruce Timm ha infatti messo in piedi un team di sceneggiatura di prim'ordine. Oltre al già citato Ed Brubaker (maestro del genere noir e pluripremiato per le sue graphic novel con il disegnatore Sean Phillips), troviamo i fumettisti Greg Rucka (un altro che conosce sicuramente bene il pipistrellone) e Marc Bernadin, e anche Halley Gross, sceneggiatrice principale del celebratissimo videogioco The Last of Us 2. Insomma, un team di grandi professionisti che ha garantito una qualità media molto alta nelle sceneggiature. In particolare, le puntate sono ben bilanciate e riescono a sviluppare e chiudere in modo coerente le trame nell'arco dei 25 minuti scarsi di ogni episodio. Da sottolineare anche l'ottimo utilizzo di narrazione verticale (ogni episodio, a parte gli ultimi due, è perfettamente fruibile a sé stante) e narrazione orizzontale (la trama relativa alla creazione di Due Facce è portata avanti con i giusti tempi per tutta la stagione, prima di esplodere nel finale), che garantiscono alla serie una struttura molto moderna.
Oltre a questo, non si può non citare la mole di omaggi, riferimenti ed easter egg, che, fortunatamente, non prendono mai possesso della narrazione e che invece arricchiscono l'esperienza. Insomma, ci si può veramente sbizzarrire a riconoscere i riferimenti a decine di film noir e horror anni '40 (oltre che alla serie camp anni '60 dello stesso Batman, come ben dimostrato dall'immagine che apre questa sezione), al mondo dei fumetti di Batman (i nomi dei bambini nell'ottavo episodio non sono certo casuali, così come quello del viscido fotoreporter) e al mondo della letteratura (l'ottavo episodio è in pratica un omaggio a Il Popolo dell'Autunno di Ray Bradbury). Insomma, un gioco intellettuale con lo spettatore, senza per questo finire nelle becere strizzatine d'occhio che imperversano in molte produzioni.

Una scena tratta dalla serie animata Batman Caped Crusader

Un Batman Centrato

È però chiaro che una serie animata di Batman, per funzionare, deve azzeccare la caratterizzazione del suo protagonista. Anche in questo caso Batman Caped Crusader fa decisamente centro. Pur partendo, come già detto, da premesse sicuramente non originali (ambientazione a parte), Timm, Brubaker e soci riescono a catturare pienamente l'essenza del personaggio: detective ancora prima che vigilante,  avventato e impulsivo, data la giovane età, ma anche dotato di una morale e di una forza di volontà ferrea. In particolare sono due i momenti migliori dello show.
Il primo è nel quarto episodio, dove avviene il primo vero incontro tra Batman e Gordon all'interno di un palazzo degradato che sta andando in fiamme. non solo le tempistiche sono perfette, ma lo sono anche i gesti dei due personaggi. Il secondo momento è ovviamente nel finale di stagione quando Batman è di fronte a scelta morale che potrebbe cambiargli per sempre la vita. Scene semplici, ma calibratissime, che dimostrano come, grazie alla sua forza archetipica, il personaggio di Batman riesca a essere sempre affascinante nonostante decine di iterazioni differenti.

Una scena tratta dalla serie animata Batman Caped Crusader

Un'Animazione Non Sempre Convincente

Dove Batman Caped Crusader convince di meno è nell'animazione vera e propria. Abbiamo già parlato del character design, sicuramente estremo e piuttosto controverso, ma colpiscono sicuramente di più alcune incertezze nelle animazioni. In particolare, in più di una scena d'azione l'impressione è che i movimenti dei personaggi siano poco fluidi, come se mancasse qualche frame di animazione e che potrebbero essere la conseguenza dei problemi produttivi di cui abbiamo parlato a inizio articolo.
Oltre a questo, ho notato qualche problema anche nell'unione di animazione classica con i fondali 3D, con le figure che a volte appaiono quasi appiccicate allo sfondo e con alcuni sfondi che appaiono meno curati. Piccole sbavature in uno show dove peraltro le scene d'azione sono centellinate, ma comunque fastidiose.

Una scena tratta dalla serie animata Batman Caped Crusader

Un Blocco Centrale di Episodi Meno Convincente

Un altro fattore leggermente negativo è rappresentato dal blocco centrale di episodi, sicuramente meno a fuoco rispetto ai primi cinque (che introducono brillantemente il cast di comprimari e che delineano l'atmosfera generale dell'opera) e agli ultimi due che chiudono tutta la trama relativa ad Harvey Dent, chiudendo in modo spettacolare la prima stagione. I tre episodi centrali mancano un po' il bersaglio, tra una storia sovrannaturale con fantasmi che sembra quasi estranea allo spirito dello show [e dove, peraltro, si perde l'occasione di utilizzare una versione anni '40 del personaggio di John Constantine], un episodio un po' stupido con un protagonista un killer che si esprime a sole onomatopee e il già citato omaggio a Bradbury che però si rivela piuttosto scontato, nel complesso.
Oltre a questo, lo show sembra a tratti abusare della sospensione dell'incredulità, soprattutto quando i cattivi di turno crivellano di colpi di mitragliatrice i buoni mancando sempre il bersaglio, e invece i buoni hanno mira infallibile: un classico luogo comune cinematografico che in Batman Caped Crusader ricorre fin troppo spesso.

Una scena tratta dalla serie animata Batman Caped Crusader

Uno Show Mirato per un Pubblico Preciso

Il fattore che ha convinto Bruce Timm a prendere le redini di questo era quello di non dovere sottostare alle regole ferree della tv generalista per rendere la seria animata appetibile a un pubblico infantile, come invece successe con Batman The Animated Series. Detto questo, Batman Caped Crusader sembra fermarsi a metà del guado, indeciso se essere uno show animato espressamente per adulti o se tentare di catturare un pubblico adolescenziale. A tal riguardo è emblematico l'uso della violenza negli episodi: la serie non mostra neanche una goccia (o quasi) di sangue per ottenere il solito visto PG-13, ma, al contempo, non si fa problemi a essere relativamente diretto brutale, soprattutto nel penultimo episodio. Anche la quantità di omaggi ed easter egg è una scelta che sembra indirizzare chiaramente verso un pubblico più scafato, più propriamente quello che, nella propria adolescenza, aveva amato Batman The Animated Series, e si sa che la nostalgia è un trend dominante nell'industria dell'intrattenimento, come anche recentemente dimostrato dal grande successo del revival di X-Men '97 su Disney+.

In Conclusione

Batman Caped Crusader ha rischiato fortemente di non approdare mai sugli schermi e sarebbe stato un enorme peccato, perché lo show creato da Bruce Timm si è rivelato uno dei migliori prodotti di animazione seriali americani degli ultimi tempi, grazie a scelte ardite di design, sceneggiature solidissime e una narrazione esaltante. Insomma, il vero erede spirituale del leggendario Batman The Animated Series [ricorda qualcosa l'immagine qui sopra?], che si è già guadagnato un rinnovo, che, purtroppo, non vedrà la presenza fondamentale di Ed Brubaker per impegni pregressi (ci sarà però un altro fumettista molto noto come J.M DeMatteis, un altro che non ha certo problemi con atmosfere tese e oscure).
 
Batman Caped Crusader è una serie tv trasmessa in esclusiva in streaming su Amazon Prime Video.

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